Regia di Nash Edgerton vedi scheda film
Quando i produttori si decideranno a rifiutare sceneggiature che ricalcano La fiamma del peccato, il cinema-suspense ne trarrà giovamento.
Prendiamo questo The Square: non un briciolo di novità, suspense telefonata e colpi di scena senza mordente.
D’accordo, di uomini che tradiscono la consorte perché questa ha finito il carburante erotico, russa a letto, mangia davanti al televisore, è storia nota. Se poi è anche una giovane ciabatta scipita, farsi un’amante è lecito, meglio se la donna in questione non abbia un marito energumeno che nasconde in soffitta una valigia piena di soldi, frutto di una rapina. Ma, si sa, l’amore muove il sole e le altre stelle, figuriamoci se non muove gli amanti a pensare di escogitare un piano per impossessarsi del denaro per pagarsi una dignitosa via di fuga dalla cittadina australiana, piccolo borgo asfissiante.
Cominciamo dall’inizio.
Raymond Yale (un perennemente corrucciato inespressivo David Roberts), lavoratore in costruzioni edili, stanco della moglie, annoiato da tutto ciò che lo circonda, privo del vagito di un bambino (la moglie, come è costume nei film di corna, non è stata in grado di dargliene uno!), intreccia una relazione focosa (a Natale fa caldo nel paese dei canguri) con la signora Carla Smith (Claire van der Boom), femmina di promettente letto in calore, ancorché visibilmente non meno acciabattata della legittima di Raymond – niente di che, insomma: se devi tradire, trovane una meglio, mica una fotocopia di casalinga inquieta!
Ray è troppo pigro per cercare di meglio: Clara abita nella casa di fronte – lui deve solo attraversare il lago, – più comodo di così!
Per fortuna (dello spettatore), la Clara si dà da fare per muovere la melassa sentimentale: bisogna rubare la valigia piena di soldi di Greg (il marito energumeno).
In un film normale, gli amanti si impossessano del bottino e fuggono a ruote levate. Non in The Square che vuole a tutti i costi essere un film originale, non dipendere dal canone postino suona sempre due volte.
Ecco allora che il regista televisivo di serial australopitechi, Nash Edgerton, si ingegna a partorire una sceneggiatura zoppicante, un must in tempi di crisi di originalità.
Ray è troppo imbelle per fare il maschio della situazione, e che fa?, ingaggia un brutalone perché questi incendi la casa di Greg per sviare il sospetto che Carla abbia preventivamente sostituito il denaro nella valigia con carta straccia: la casa andrà in fiamme e della valigia un mucchietto di cenere.
Ma, apriti cielo!, non vuoi che nell’incendio muore la mamma di Greg che si trova lì per le festività natalizie?
Né Ray né Carla né il brutalone sapevano della presenza della vegliarda nella casa del figlio, eppure lo sanno pure i cani che a Natale tutte le mamme del mondo vanno ad allietare le case dei figli.
Risultato: una serie di guai.
Ray deve fare di mortalità virtù.
Indossa un’espressione corrucciato-con moto e comincia a fare fuori un po’ di gente che sa della tresca e dell’incendio.
Il film si intitola The Square perché un testimone finisce stecchito nella malta della piazza che Ray sta costruendo: a ficcarcelo dentro è stato il prode amante.
Stando a IMDb il film è piaciuto solo agli australiani: loro si sono accontentati dei paesaggi, a noi non resta che andarci a rivedere Double Indemnity.
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