Regia di Giambattista Avellino vedi scheda film
L’argomento trattato è di quelli fastidiosamente reali, quel classico argomento che, se trattato seriamente, fa prendere l’ulcera, motivo per cui, Giambattista Avellino, la butta in chiave comica, senza però mai essere insensibile alla questione: quelli bravi e meritevoli vengono sempre “sorpassati” (per non usare altri termini poco consoni ad un sito di lettura unicamente pubblica) dai raccomandati, figli di papà. I tre sfortunati, ex compagni di classe, inscenati da Luca Argentero e Paola Cortellesi, in versione toscana(ccia) a tratti latente, soprattutto per Paola, e da Paolo Ruffini che invece si sforza ben poco, si incontrano ad una cena di reunion scolastica (unici tre “falliti” in mezzo a persone di successo) e decidono di vendicarsi con chi ha accomunato i loro destini. Il ritmo è incalzante, se non teniamo conto di alcuni minuti, verso la metà del film, dove rallenta (sembra un tratto piuttosto distintivo del regista che pecca, in questo modo, anche in sue altre opere come, ad esempio, La matassa o Il 7 e l’8) tenendo comunque sempre alta l’attenzione grazie, evidentemente, ad un cast variegato e abbastanza in gamba. Peccato per il ruolo troppo poco in vista di Marco Bocci, quasi memorabile nel balletto Singing In The Rain nei bagni dell’università. Una pellicola piacevole, una commedia non demenziale che risolleva un tantino la decadente sorte comica del cinema italiano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta