Regia di Giambattista Avellino vedi scheda film
Più che discreto, quasi una mosca bianca fra le commedie italiane, troppo spesso così povere di contenuti e improntate soltanto sulla volgarità. Per questa ragione è sempre un piacere il riscontrare opere di questo tipo, una rarità, poche ma buone. Giambattista Avellino, poi, non è nuovo in questo campo, avendo in precedenza diretto i due celebri comici Ficarra e Picone. Sebbene fosse lecito attendersi da lui qualcosa in più, il risultato può comunque dirsi tutt'altro che deludente.
Si è scelto di ridere (per non piangere) su una delle piaghe più gravi che martoriano l'universo lavorativo nel nostro Bel Paese. Quindi non si propongono soluzioni al problema, bensì ci si limita a una constatazione di fatto. Ad ogni modo avrei preferito delle scelte coraggiose in maggior quantità e soprattutto uno schema maturo e scaltro in misura superiore. Questo perché l'intreccio non è dei più solidi e si abbandona a qualche eccesso d'ingenuità. Difetti innocui sì, ciò nondimeno evitabili.
Fra gli interpreti Paola Cortellesi (Irma Camuzzo) si distingue come la più navigata, anche se spiace sentirla forzata in un (incerto) accento toscano che non è il suo. Sorte analoga che è toccata pure a Luca Argentero (Max Rizzi), meritevole ugualmente. Il trio trova suo degno compimento nella presenza efficace di Paolo Ruffini (Samuele Bazzoni), mentre fra i personaggi secondari si nota in particolare l'avvenenza di Myriam Catania (Enza Giannotti). Non si rilevano prestazioni di gran livello, ma l'insieme è complessivamente accettabile.
Nulla di utile più mi sovviene da aggiungere. Confermo allora il mio giudizio, ossia un 3,5/5 ben meritato.
Tre ex compagni di scuola si ritrovano e si rendono conto che un nemico comune li perseguita: i raccomandati. Dieci anni di esami, lauree e specializzazioni sembrano non essere serviti a niente. Per questo i tre amici decidono di ribellarsi al sistema, mettendo in atto piccole vendette e molestie quotidiane. All'inizio è quasi un gioco, ma il piano sembra funzionare e prendono sempre più coraggio...
Niente di trascendentale, però è piacevole. Non disturba, non è invasiva, è pertinente e si lascia apprezzare.
Meno ingenuo, più graffiante e realistico... ottimo sarebbe stato.
Irma Camuzzo. Versatile.
Max Rizzi. Impegnato.
Enza Giannotti. Piacente.
Samuele Bazzoni. Simpatico.
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