Regia di Steno vedi scheda film
Come risolvere per la frenetica Annalisa,bella donna sui trentacinque anni (ma la Vitti ne aveva dieci di più quando ha girato questo film,anche se ben portati),il problema di un marito un pò distratto dal lavoro come giornalista,e anche insofferente alle tante profusioni d'affetto mostrate dalla moglie?Semplice,ci si inventa un altro matrimonio,in un'altra città,con un uomo totalmente diverso dall'altro,e ci si divide in due facendo la brava sposa di entrambi,e in questo modo ritrovando un equilibrio personale,salvo ovvie complicazioni pratiche,tipo rimanere incinta e non sapere a chi attribuire la paternità (nel '78 la prova DNA era ancora remota...)."Amori miei",che fu il decimo incasso di una stagione che vide trionfare "Grease","Il vizietto" e "Il cacciatore",viene da una commedia firmata Garinei e Giovannini,sul palcoscenico del teatro leggero una garanzia per il pubblico:ma al cinema i limiti dell'operazione vengono fuori tutti,dalla recitazione sopra le righe di tutti,Vitti in primis,da una superficialità che permea tutta la storia,risolta allegramente e in souplesse,e dalla floscia carica umoristica della faccenda. Eppure Steno era un regista abile come pochi a saper divertire il pubblico,magari non con finezze da registi più "alti" della commedia all'italiana,ma in un cinema medio era una personalità di cui tener conto:qui si affida troppo al copione,e lascia andare a briglia sciolta gli interpreti,che eccedono regolarmente e non divertono lo spettatore.E dire che all'epoca il pubblico tributò un interesse notevole per questa pellicola,che risulta anche noiosa,rivista oggi.
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