Regia di Luciano Emmer vedi scheda film
Questo è l'ultimo lavoro lasciatoci da Luciano Emmer, ormai passata la novantina, completato dalla moglie Tatiana Grauding; Emmer girò anche qualche film a soggetto, ma principalmente la sua carriera fu di documentarista e 'carosellista' televisivo. E se la seconda occupazione era mestiere (per vivere facendo ciò che sapeva fare, insomma), la prima era puro diletto, il vero sfogo artistico: il regista infatti arriva a dedicare questa decina di minuti a Raffaello solamente dopo aver fatto altrettanto, in quasi settant'anni di carriera, con una lunga serie di artisti: Picasso, Goya, Giotto, Piero Della Francesca e così via. "Un film d'arte" è infatti il sottotitolo che introduce la visione di numerose opere di Raffaello, con uno sguardo particolare alle figure femminili, per raccontare - anche tramite la lettura di sonetti cinquecenteschi - la passione del pittore per le donne. "Raffaello muore il venerdì santo del 1520 avendo fuor di modo praticato i piaceri amorosi" è invece la didascalia di chiusura, che non lascia dubbi sugli interessi anche materiali nutriti dal pittore per le donne. Interessante, ma breve. 6/10.
Le opere pittoriche di Raffaello Sanzio prendono tutto lo schermo, soffermandosi in particolare sulle figure femminili; una voce intanto recita sonetti d'amore cinquecenteschi.
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