Regia di Gianfrancesco Lazzotti vedi scheda film
La storia d’amore tra un carcerato e una ragazza in sedia a rotelle.
Attivo fin dalla fine degli anni Ottanta tra piccolo e grande schermo, già assistente di Ettore Scola e Dino Risi, Gianfrancesco Lazotti affronta con questo Dalla vita in poi la sua prima opera cinematografica interamente sua: regia e sceneggiatura. Il risultato è senza dubbio positivo, a discapito di un budget evidentemente ridotto (ma non infimo) e di un cast imbottito di nomi ‘televisivi’, cari al pubblico domestico. Non per questo, sia chiaro, meno incisivi: Cristiana Capotondi, per esempio, affronta qui un ruolo particolarmente complesso lasciando un’ottima impressione; al suo fianco i principali interpreti sono Nicoletta Romanoff, Filippo Nigro, Pino Insegno, Carlo Buccirosso e Carlo Giuseppe Gabardini. Lazotti amministra sapientemente la narrazione, tagliando e rimontando la storia in maniera piuttosto accattivante; certe situazioni e certi toni prototelevisivi (la cena galante di Katia con il suo spasimante pietoso, per es.) non convincono però del tutto. Durata limitata a poco più di un’ora e un quarto, titoli compresi. 4/10.
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