Rosalba è innamorata di Danilo, che però è in carcere dove deve scontare una lunga condanna per omicidio. Il desiderio di tenere vivo il filo del loro amore la spinge a scrivergli: una lettera al giorno. Ma Rosalba non trova le parole e allora chiede aiuto a Katia, la sua amica paraplegica, inchiodata su una sedia a rotelle. Così, quando alla fine in Rosalba l'amore si spegne, Katia ha il coraggio di dire a Danilo - cui ormai si è legata - che le parole e i sentimenti di quelle lettere erano sue. Un momento di verità che viene premiato dal bisogno di amore di Danilo e che porta a un culmine gioioso, pur nella difficoltà: il matrimonio tra i due. Ma quando un bel giorno Danilo ottiene un permesso per passare un po' di tempo con la sua moglie la tentazione di fuggire si fa forte.
Note
Ha la fragranza del pane fatto in casa il film scritto e diretto da Gianfrancesco Lazotti (regista e sceneggiatore di fiction Tv, ma anche aiuto regista, a inizio carriera, di Risi, Steno e Scola). Originale e autentico. Struttura anomala che procede a zigzag, avanti e indietro, personaggi che non finisci mai di capire (che non smettono mai di sorprenderti), e una comicità – di ambientazione romana, romanissima – per una volta delicata, leggera come l’aria.
Ecco un altro “desaparecido” o giù di lì (e naturalmente si tratta ancora una volta di una pellicola italiana meno ovvia e più ambiziosa di quasi tutto quello che poi ci viene propinato indiscriminatamente sui nostri schermi).
Il classico esempio insomma di una produzione “indipendente” che ancora riusciva in qualche modo ad… leggi tutto
Ha la fragranza del pane fatto in casa il film scritto e diretto da Gianfrancesco Lazotti (regista e sceneggiatore di fiction Tv, ma anche aiuto regista, a inizio carriera, di Risi, Steno e Scola). Originale e autentico. Struttura anomala che procede a zigzag, avanti e indietro, personaggi che non finisci mai di capire (che non smettono mai di sorprenderti), e una comicità – di ambientazione… leggi tutto
Ahimé, devo dire di non essere rimasto particolarmente colpito da questo lungometraggio peraltro ben accolto dalla critica e premiato sia al festival di Montreal (?) che a quello di Taormina. Sebbene più garbato e meno convenzionale del prodotto medio nostrano, "Dalla vita in poi" mi è parso un po' troppo sensazionalistico e forzato per risultare effettivamente sincero. Romanticismo a gogò… leggi tutto
La storia d’amore tra un carcerato e una ragazza in sedia a rotelle.
Attivo fin dalla fine degli anni Ottanta tra piccolo e grande schermo, già assistente di Ettore Scola e Dino Risi, Gianfrancesco Lazotti affronta con questo Dalla vita in poi la sua prima opera cinematografica interamente sua: regia e sceneggiatura. Il risultato è senza dubbio positivo, a discapito di un…
Una delle prime cose che si impara da neonati è a camminare: proprio perchè è una capacità così intrinseca dell'uomo non ci accorgiamo mai quanto essa sia importante, quanto ci renda…
Bel film, uno di quelli in cui si comprende che il cinema italiano ha qualcosa da dire. Bravissimi gli attori, bella la sceneggiatura e la sua evoluzione, bellissimi i dialoghi (cosa molto, molto importante). Dalla vita in poi (quando si comprende il senso credo che il film sbocci) è sicuramente un bellissimo esempio di cinema impegnato.
Mi è sembrato un finto film fatto bene, argomenti su cui meditare ma poi, in concreto, poca sostanza, qualcosa su cui parlare, magari come dopocena con gli amici, ma poche cose da dire, direi nessuna.
La critica lo avrà anche premiato ma per quanto mi riguarda il pathos che ingenerava essere quello del "grande fratello" (della TV). "...Posso essere cattiva anch'io?..." …
Non c'è bisogno di molta introduzione,anche se di cose da raccontarvi e da raccontarci ce ne sarebbero parecchie... In 3/4 mesi può succedere di tutto come non può succedere niente,per fortuna sono qui di nuovo,ad…
GIMON 82 ha suggerito qualche giorno fa il dilemma: la reclusione è un reato al pari di chi il crimine lo commette. Non è forse vero che la privazione della libertà è un'onta infamante ? Che pregiudica la vita ? I…
Sono un indefesso fruitore di cinema e purtroppo non sempre capita di vedere film che soddisfino il mio palato da bradipo. Ce ne sono molti che mi inducono… segue
Ahimé, devo dire di non essere rimasto particolarmente colpito da questo lungometraggio peraltro ben accolto dalla critica e premiato sia al festival di Montreal (?) che a quello di Taormina. Sebbene più garbato e meno convenzionale del prodotto medio nostrano, "Dalla vita in poi" mi è parso un po' troppo sensazionalistico e forzato per risultare effettivamente sincero. Romanticismo a gogò…
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