Regia di Hideo Nakata vedi scheda film
Un'idea di base semplice ma molto azzeccata, quella di visualizzare il regno delle chat-room come stanze in cui incontrarsi.Il mondo moderno sembra proprio rispecchiarsi in essa: incontri occasionali che paiono(e non sono)amicizie e servono a cercare di colmare vuoti incolmabili; personalità insicure o disturbate che trovano espressione solo in un mondo fittizio, dove parole e frasi sembrano non poter ferire(ma lo fanno) e dove uomini-ombra possono trasformarsi in ciò che vorrebbero e non possono essere, o sono in grado di lasciar liberi impulsi distruttivi e autodistruttivi che nella realtà non riescono a combattere, esprimere o superare...La premessa era davvero magnifica, piena di potenziale.
Purtroppo, però, i "segreti della mente" non decolla mai, e brancola in varie direzioni, senza peso come un soffio di vento, anche se supportato da una confezione elegante ed atmosfere glamour. In tutto questo lo sceneggiatore Edna Walsh(autore anche del pezzo teatrale) gongola soddisfatto per la propria intelligenza, dimenticando però di occuparsi-oltre che della bella confezione-anche del contenuto: vale a dire i personaggi.
Là dove i disturbi caratteriali ed affettivi più comuni(vedi il personaggio di Emily) se proposti male non ledono più di tanto la storia, si finisce col sentirsi invece molto irritati, per non dire insultati, dal pasticcio creato nel delineare caratteri più oscuri e profondi. Si prova un vero senso di insoddisfazione nel conoscere i motivi della depressione di Jim(comprensibili, ma un po' esili per giustificare il suo disturbo), e nel comprendere che nessuno andrà a fondo con l'analisi del ben più complesso e interessante William. I personaggi che fanno da contorno al "leader" disturbato del film sembrano i pupazzetti delle sue(molto apprezzabili) animazioni: entità pallide con pallidi problemi che enfatizzano, lasciandosi plagiare in modo sin troppo facile dalle parole del loro compagno di chat.
William è di sicuro il centro dell'interesse di Walsh, ed il solo personaggio capace di creare momenti emozionanti e risalite nel livello dell'opera.Peccato che il suo stesso autore(e pure il regista) ne ignori il potenziale e non si degni di canalizzarne appieno la tragedia, la storia...il carattere.
Uno spreco, perchè Aaron Johnson- che comincia a mostrare i primi segni di una virilità sana e decisa(non è un fighetto, nè un imbalsamato palestrato per capirci) ha grinta, due occhi espressivi e una bella presenza.
Un film dal potenziale ottimo e dalla realizzazione molto molto altalentante. Facendo la media: 6. Ma regalato.
sprecata
riscriverei la sceneggiatura da capo, preoccupandomi di dare spessore ai personaggi. Il resto cambierebbe di conseguenza.
a tratti si riconosce, a tratti svanisce nell'anonimato
Sorprendente.
lasciamo perdere
in attesa di giudizio, ma in alcune scene è quasi commovente
???
lasciamo perdere
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