Regia di Hideo Nakata vedi scheda film
Visto il tema trattato, ci sono parecchi motivi per vietare questo film ai minori, ma ve ne sarebbero anche altri, di motivi, per farlo viceversa vedere ai minori. Io, non lo so cosa sarebbe meglio. Comunque, suppongo che la commissione che ha stabilito la censura ai minori sia composta da adulti assai meno "scafati" dei ragazzini odierni, specie di città. Per cui, la censura appare una specie di mossa retrò, vintage, quasi fà tenerezza... considerando sia che i ragazzini (specie di città) fanno ( e non guardano, le fanno proprio loro) cose spesso assai più rischiose, crudeli, spinte rispetto a quelle che appaiono nel film, che del resto descrive appunto alcuni ragazzini, ma anche per il semplice fatto che sono molti i canali attraverso i quali costoro possono procurarsi il film, ammesso che abbiano qualche interesse a vederlo e che non appaia loro piuttosto scemotto e ingenuo (magari però qualche intonso adolescente di provincia potrebbe esserne scosso) . Comunque, per cominciare, osservo che il titolo italiano, per quanto possa risultare accattivante, ha poco a che fare col film, ed infatti sarebbe stato bene lasciare quello originale in inglese. Il film m'è piaciuto parzialmente: per il tema trattato e per alcune soluzioni visive. I primi tre quarti (contenenti alcuni momenti molto inquietanti) son riusciti meglio del finale. Per gli amanti delle sperimentazioni, può essere un film interessante per il cupo tema trattato, e per il modo in cui la virtualità delle chat è rappresentata visivamente e narrativamente. Tuttavia è tutto tenuto eccessivamente in superficie, tutto scorre via approssimatamente e grossolanamente. E va verso un finale da filmetto americano...
Un ragazzo con problematiche familiari e quindi personali, affascinato dal poter manipolare col proprio ascendente altri chatters altrettanto messi non tanto bene, esistenzialmente parlando, tanto da essere in potere di spingerli al suicidio, crea una chat room chiusa ad altri quattro ragazzi, nella quale cerca di persuaderli con l'inganno a fare quello che vuole lui. In particolare si mette in testa di convincere il più provato da problemi esistenziali e familiari che la via definitiva per risolverli radicalmente sia quella del suicidio, instillandogli perciò via via sensi di colpa e di inutilità.
Adeguata e mediocre.
Sarebbe stato da ricercare un maggiore approfondimento dei personaggi, come giustamente scritto nella critica ufficiale di film.tv Avrei inoltre evitato un finale troppo legato al compiacimento del pubblico medio. E' tutto troppo grossolano e superficiale, sebbene il tema consenta potenzialmente ampie possibilità di trattazione e approfondimento.
Interessante l'esperimento di rendere visivo ciò che accade nella virtualità delle chat. Purtroppo per il resto è tutto un po' troppo grossolano, specialmente il finale.
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