Regia di Marco De Luca vedi scheda film
Si può Volare anche con 9 mila euro, postproduzione compresa. Bella la lezione di Marco De Luca e del suo cast: con talento, passione e sacrificio ci offrono un’opera di discontinua ma rara potenza. Settantotto minuti, quattro amici precari, due attori e due studentesse universitarie fuori corso, una madre troppo giovane per essere vedova (Helene Nardini) su cui pesa il ricordo di un marito troppo ingombrante, come professionista e padre. Thriller psicologico con finale spiazzante e “pittorico” (ci vuole una raffinata incoscienza per le ultime bellissime immagini del film), Marco De Luca ci racconta un tranquillo weekend di paure. D’amare, di morire, di mettersi in gioco, di scoprirsi diversi. Odi repressi e amori depressi, quattro vite spezzate provano a ricomporsi in una vacanza-resa dei conti: l’arrivista la cui mancanza di etica è di un’amorale e disarmante innocenza (Stella), il duro e puro nobilmente meschino (Izzo), la fragile e volubile (Rocco) e la protagonista (Alessandro) che, schiaffeggiata dalla vita, prende a pugni la morte. De Luca e gli attori sono davvero bravi, e rendono speciale questo (melo)dramma shakespeariano mixato a Dogma e dogmi traditi. C’è tutto: eros, thanatos e polvere di stelle. Chapeau.
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