Regia di Carmine Gallone vedi scheda film
La vita di Wolfgang Amadeus Mozart, da bambino prodigio a compositore di successo, innamorato di una ragazza che lo illude, per sposarne infine la sorella.
Melomane confesso, Carmine Gallone ha licenziato una moltitudine di pellicole ambientate nel mondo della lirica e della classica, dalle riduzioni cinematografiche di opere a biografie di celeberrimi musicisti, come avviene in questo particolare caso. Melodie eterne è infatti la storia di Wolfgang Amadeus Mozart, bambino prodigio e compositore di genio, ma anche anima tormentata da una passione non corrisposta e personaggio complesso, sfaccettato, come questo film dimostra. La sceneggiatura firmata dal regista insieme a Guido Cantini e a Ernst Marischka procede per punti salienti, per scene madri, raccontando in un’ora e mezza alti e bassi, trionfi e sconfitte (con netta prevalenza dei primi sulle seconde, naturalmente) di un autore di ‘melodie eterne’; a vestire i panni del Mozart adulto è chiamato nientemeno che Gino Cervi: assolutamente impeccabile. Al suo fianco nel cast compaiono poi Claudio Gora, Luigi Pavese, Paolo Stoppa, Maria Jacobini, Luisella Beghi, Lauro Gazzolo, Giulio Donadio e altri nomi meno noti. Buono il ritmo, valida la confezione anche grazie al lavoro di Anchise Brizzi (fotografia), Titina Rota (costumi), Guido Fiorini (scenografie) e Nicolò Lazzari (montaggio). Pur trovandoci in un periodo non molto florido per il cinema italiano (la pellicola esce nel 1940), Melodie eterne risulta un lavoro ben curato e, al netto di certi inevitabili toni retorici-patetici, convincente. 4/10.
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