Regia di Doug Liman vedi scheda film
Dalla vera storia di Valerie Plame,agente CIA tradita dalla Casa Bianca per mettere alla berlina il marito giornalista e scrittore critico verso l'operato dell'amministrazione Bush,un film tratto da due libri-verità che rimanda alla tradizione del thriller politico stile "Tutti gli uomini del presidente" e "Perchè un assassinio". Se però la mano di registi come Pakula e Pollack aveva il suo peso nel definire intrighi complessi e comunque incalzanti,quella di Doug Liman,già alle prese con il primo episodio della saga della spia senza memoria Jason Bourne,fatica ad ingranare la marcia giusta nel raccontare la vicenda:lenta ad entrare in moto,racconta infine cose già viste in altri film senza portare lo spettatore a riflessioni nuove o profonde sulla scandalosa condotta degli scherani della presidenza USA che assieme al governo britannico e collaborando anche con i servizi segreti italiani, organizzarono una rete di bugie e false prove per aver l'occasione di dare il via alla guerra contro l'Iraq. Le interpretazioni della Watts e di Penn sono tuttavia sentite,interessanti,ma è il tono del film che inclina al piatto e difficilmente appassiona il pubblico,seppure si tratti di argomenti scottanti e tuttora d'attualità.Purtroppo però l'occasione appare sprecata,e la realtà ha dimostrato il fallimento della strategia di Bush,Cheney e Rumsfeld in modo ancor più marcato e netto.
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