Valerie Plame viene smascherata nel suo ruolo di agente Cia dalla stessa Casa Bianca allo scopo di screditare il marito, dopo che questi ha rivelato le manipolazioni dell'amministrazione Bush sulle informazioni relative alla presunta presenza di armi di distruzione di massa in Iraq al fine di giustificarne l'invasione.
Note
Tratto da una vicenda realmente accaduta e raccontata anche in due libri (Fair Game e The Politics of Truth) scritti dalla stessa Valerie Plame, protagonista della vicenda, Fair Game è un thriller politco macchinoso, in cui si avverte la continua presenza di ombre fuori campo come in Tutti gli uomini del presidente. Fondamentali comunque Naomi Watts e Sean Penn.
Il film inizia con una Watts bella da morire e con uno Sean Penn con look da figo del parrucchiere migliore. Non è un film per parrucconi e per chi non crede ai complotti e agli imbrogli ma, nonostante la Watts topa e un Penn al top(o), affascina ma è anche una chiavata, no, chiavica dal ritmo più moscio di quello di un novantenne con Naomi.
Un film appassionante e ben costruito. Molto verosimile, sia perchè basato su una storia vera, sia perchè entra nella psicologia dei protagonisti in modo profondo. Riscoprire l'America con il suo senso profondo della democrazia che combatte ogni giorno contro la democrazia.
Ogni Presidente Americano in carica, a suo modo, ha sempre giustificato il secondo emendamento, a suo modo, ha sempre approvato l'aggressione bellica ad altri paesi sovrani, a suo modo, ha sempre fatto gli interessi delle industrie di armi, perché dirette finanziatrici della politica americana. Questa è l'America. Comunque buon film.
Basterebbe la denuncia, seppur tiepida, contro l'amministrazione di Bush - ben più criminale del cialtronesco ma innocuo Trump - per un giudizio positivo. Purtroppo i "democratici" sono assai più sensibili al "politicamente scorretto" che ai morti ammazzati o bambini mutilati dalla svergognata invasione. Ottimi Penn e Watts.
Le bugie che portarono alla guerra irachena e la voglia di un attore di rappresentare quella parte di America che provò a ribellarsi: ingredienti di un cinema impegnato diluiti nella forma di un prodotto di consumo che se non nella sostanza si avvicina almeno nello spirito al desiderio di rappresentare il proprio tempo e gli uomini che ne fanno parte. Ed in questo senso il film di Doug… leggi tutto
Non sara' un capolavoro, ma e' certamente un film da vedere.
Se non altro, racconta un fatto veramente accaduto, e svela cosi' in modo efficace un'altra pagina degli inganni che hanno portato alla terribile e forse inutile (ma certamente dispendisissima in termini umani e materiali) seconda guerra d'Irak.
Percio' non capisco proprio il giudizio schizzinoso della maggior parte dei recensori,… leggi tutto
Parto da lontano. Doug Liman è stato il regista come (quasi) tutti sanno, del primo episodio della Trilogia incentrata sulle avventure dell’ indistruttibile agente speciale Jason Bourne. Il suo film era stato certamente il più fedele ai romanzi di Robert Ludlum: ma sicuramente il meno redditizio a livello di incassi e, a detta della quasi totalità della critica, la… leggi tutto
Ebbene, dopo aver recentemente disaminato la notevole, inquietante e affascinante pellicola The Assassination con Sean Penn & Naomi Watts, stavolta per i nostri Racconti di Cinema, abbiamo optato per un altro film dalle ampie qualità, avente per protagonisti la coppia, a livello professionale, appena suddetta. Duo già presente, peraltro e come da noi…
Un film appassionante e ben costruito. Molto verosimile, sia perchè basato su una storia vera, sia perchè entra nella psicologia dei protagonisti in modo profondo.
Un film che inizia apparentemente come tante spy-story incentrate sull'Agenzia. La CIA è il centro della storia, all'inizio.. poi pian piano si scopre che la realtà è più…
Iniziamo da ciò che giustamente (?) viene criticato. L'aspetto apparentemente più importante è quello del fuori tempo. Tuttavia credo sia inevitabile pensare che nessuno abbia avuto voglia di suicidarsi con un film del genere sotto il governo Bush, conclusosi proprio l'anno prima (2009).
Negli USA tutti sono 'liberi'... di fare quello che gli permettono di fare. Ma basta…
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Commenti (7) vedi tutti
Il film inizia con una Watts bella da morire e con uno Sean Penn con look da figo del parrucchiere migliore. Non è un film per parrucconi e per chi non crede ai complotti e agli imbrogli ma, nonostante la Watts topa e un Penn al top(o), affascina ma è anche una chiavata, no, chiavica dal ritmo più moscio di quello di un novantenne con Naomi.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirUn film appassionante e ben costruito. Molto verosimile, sia perchè basato su una storia vera, sia perchè entra nella psicologia dei protagonisti in modo profondo. Riscoprire l'America con il suo senso profondo della democrazia che combatte ogni giorno contro la democrazia.
leggi la recensione completa di AlexDolomiticoOgni Presidente Americano in carica, a suo modo, ha sempre giustificato il secondo emendamento, a suo modo, ha sempre approvato l'aggressione bellica ad altri paesi sovrani, a suo modo, ha sempre fatto gli interessi delle industrie di armi, perché dirette finanziatrici della politica americana. Questa è l'America. Comunque buon film.
commento di SuperFioreBasterebbe la denuncia, seppur tiepida, contro l'amministrazione di Bush - ben più criminale del cialtronesco ma innocuo Trump - per un giudizio positivo. Purtroppo i "democratici" sono assai più sensibili al "politicamente scorretto" che ai morti ammazzati o bambini mutilati dalla svergognata invasione. Ottimi Penn e Watts.
commento di gherritNon si tratterà di una 'vera' finta storia? ;-)
leggi la recensione completa di BradyMi è piaciuto parecchio, tensione che cresce scena dopo scena, storia vera, interessante e una coppia d'attori protagonisti brava ed affiatata!
commento di ultrapazMollato dopo un quarto d'ora…insopportabile il leccato, sinistrorso, politicamente corretto Penn (come nella realtà).Peccato per la Watts che adoro.
commento di Tex Murphy