Tania Zimina, una donna russa, e suo figlio Ivan di 13 anni sono in Belgio già da 8 anni e, nonostante si siano integrati, non hanno ancora le carte in regola e vivono in clandestinità. Un giorno finiscono nelle reti della polizia e mentre Tania si fa prendere e viene inviata in un centro di raccolta per immigrati clandestini, Ivan riesce a scappare. Nel luogo di detenzione, Tania dovrà affrontare l'inferno carcerario e scoprire che esistono luoghi dove i diritti vengono annullati. Sapendo anche che un giorno o l'altro verrà espulsa e separata da suo figlio.
Note
Violenza, repressione, leggi ingiuste, una burocrazia infame (tra Dublin Case e la geografia delle carte bollate), sono gironi di un inferno che viviamo tutti i giorni. Anzi vivono, tra rimpatri, Cpt e affini. Film rigido, ma non frigido.
Il Belgio non è solo la terra del Parlamento Europeo, dei cavoletti di Bruxelles , delle birre crude e del cinema verità dei Dardenne. Ora è anche terra di immigrati clandestini che la polizia cerca di rimpatriare con ogni mezzo , che sia esso lecito o no sembra non importare a nessuno. I Dardenne questo dramma ce l'hanno raccontato magnificamente in Il matrimonio di Lorna. Ora a smovere… leggi tutto
Claustrofobico, taggabile anche come "film sul carcere", se i cosiddetti "centri di accoglienza" (ormai diventati di espulsione) non fossero giuridicamente galere, ma ne siano semplicemente i fratellini minori. Istituzioni nuove con cui la modernità deve e dovrà fare sempre di più i conti, conti per ora decisamente in rosso anche (a quanto è dato vedere… leggi tutto
Ci sono 2 miliardi o forse più di persone che vivono con 2 euro/dollari al giorno nel terzo mondo. Dato che non hanno nemmeno i soldi per il viaggio per immigrare, propongo di organizzare voli charter per portarli in Italia. Se anche gli altri paesi ricchi fossero daccordo ce la potremmo cavare con 50-100 milioni di nuovi compaesani. Una figata! leggi tutto
Tania Zimina (Anne Coesens) è un’immigrata russa che vive in Belgio insieme al figlio Ivan (Alexander Golncharov) di tredici anni. Nonostante viva nel paese fiammingo da otto anni, i loro documenti non sono mai in regola e per questo sono costretti a vivere in clandestinità. Un giorno succede che Tania non riesce a sfuggire ad un controllo di polizia e mentre il figlio Ivan…
Film impegnato che affrontando il tema spinoso dell’immigrazione parla di noi e di tutta l’Europa, dell’incapacità di superare i confini geografici e del modo retrogrado col quale vengono affrontati tanti problemi che stanno affondando il vecchio continente (insomma quello dell’immagrazione è un po’ una cartina tornasole che si rispecchia su tante altre cose).
Tania (Anne Coesens)…
Il Belgio non è solo la terra del Parlamento Europeo, dei cavoletti di Bruxelles , delle birre crude e del cinema verità dei Dardenne. Ora è anche terra di immigrati clandestini che la polizia cerca di rimpatriare con ogni mezzo , che sia esso lecito o no sembra non importare a nessuno. I Dardenne questo dramma ce l'hanno raccontato magnificamente in Il matrimonio di Lorna. Ora a smovere…
Claustrofobico, taggabile anche come "film sul carcere", se i cosiddetti "centri di accoglienza" (ormai diventati di espulsione) non fossero giuridicamente galere, ma ne siano semplicemente i fratellini minori. Istituzioni nuove con cui la modernità deve e dovrà fare sempre di più i conti, conti per ora decisamente in rosso anche (a quanto è dato vedere…
Finalmente il lavoro, almeno per qualche giorno, mi da tregua, e posso dare un’occhiata ai film, e ai listini completi, dei distributori per i prossimi… segue
Finalmente il lavoro, almeno per qualche giorno, mi da tregua, e posso dare un’occhiata ai film, e ai listini completi, dei distributori per i prossimi mesi.
A parte la Bim che fa la parte del leone (finamai un…
La ragazza madre, sedotta e abbandonata, o magari peggio stuprata. La donna che cresce i suoi figli in solitudine. Con fatica, spesso con coraggio, a volte con rassegnazione. Ma quasi sempre con amore. Quante pellicole…
Ci sono 2 miliardi o forse più di persone che vivono con 2 euro/dollari al giorno nel terzo mondo. Dato che non hanno nemmeno i soldi per il viaggio per immigrare, propongo di organizzare voli charter per portarli in Italia. Se anche gli altri paesi ricchi fossero daccordo ce la potremmo cavare con 50-100 milioni di nuovi compaesani. Una figata!
«Soy una raya en el mar, fantasma en la ciudad, mi vida va prohibida, dice la autoridad». Una dozzina d’anni fa così cantava Manu Chao, ritraendo il Clandestino. Canzone ritmata da una malinconica rabbia che suscita indignazione, ma mai pietà. Un po’ come nell’opera bella e dolorosa L’ospite inatteso, e non è un caso, forse, che in quel film la musica avesse un ruolo fondamentale.…
"Illégal" ricorda a tratti le opere dei Dardenne... "Si sta così male da dove venite?" - "No, siamo masochisti!". Una madre in fuga dal paese d'origine e dalle autorità che la vorrebbero rimpatriare. Piccoli gesti di solidarietà fra disperati, violenza, soprusi, indifferenza... C'è molto su cui riflettere...
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
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