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Gli amori immaginari

Regia di Xavier Dolan vedi scheda film

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La recensione su Gli amori immaginari

di Peppe Comune
7 stelle

Francis (Xavier Dolan) e Marie (Monia Chokri) sono due amici che trascorrono molto tempo insieme. Conoscono e fanno amicizia con Nicolas (Niaels Schneider), un bellissimo ragazzo dai riccioli biondi che vive in una grande casa di campagna mantenuto dai genitori separati. A Francis e Marie capita di innamorarsi allo stesso istante di Nicolas e cercano entrambi di conquistararlo stando attenti a non scoprire troppo apertamente le proprie intenzioni sentimentali. Intanto, in un luogo non ben precisato e in un modo del tutto slegato dalla storia dei tre amici, si osservano dei ragazzi che, tra il serio e il faceto, discutono di sesso e di rapporti di coppia.

 

 

"Les Amours imaginaires" dell'autore (e attore) canadese Xavier Dolan è un film che già dal titolo lascia intendere il peso specifico attribuito ai percorsi della mente nella definizione del tutto arbitraria dei sentimenti altrui. É incentrato su un "particolarissimo" "menage a trois" il film, capace di produrre un insieme variegato di stati emotivi che, nel loro intrecciarsi e intercambiarsi, danno corpo alla verosimile percezione di determinati sentimenti, non alla loro effettiva e reale delineazione. L'intera storia oscilla continuamente tra la commedia e il dramma, alla maniera di chi intende portare il giusto rispetto ad una passione che cerca ostinatamente di realizzarsi ma che nel farlo non manca di ironizzare sui vizi di forma che possono scaturire da un amore non corrisposto. Come dimostrano anche gli intermezzi "fintamente" didascalici che interrompono ogni tanto la trama principale del film, dove si ascoltano dei ragazzi disquisire di dinamiche sessuali e farlo, o come ci si stesse confessando davanti al proprio analista, o alla maniera superficiale di chi intende fare regola un punto di vista od un esperienza del tutto personale.

"Les Amours imaginaires" è anche (se non soprattutto) una bella storia d'amicizia (come dimostra il gustosissimo finale dove l'amicizia tra Francis e Marie ci viene riproposta nella sua ritrovata e solida complicità), un'amicizia, però, che con l'arrivo di Nicolas muta radicalmente i suoi connotati caratteriali : la sincerità si trasforma in diffidenza, la voglia di raccontarsi le cose nella necessità di tenersi tutto dentro. Nessuno scopre per primo le proprie carte, intenti ognuno a coltivare in gran segreto la speranza di aver fatto definitivamente colpo sull′adorata preda. L'abituale complicità dei due viene meno di fronte alla prospettiva di un amore vissuto in maniera totalizzante, le confidenze che normalmente si scambiavano incontrano una deroga fondamentale nella persona di Nicolas, una sorta di angelo tentatore che arriva a sconvolgere irrimediabilmete i rispettivi equilibri sessuali. Il sesso con altri partner viene fatto senza eccessivo trasporto emotivo, come se si trattasse di una buona abitudine da dover mantenere in attesa di eventi più desiderati. Nicolas sembra accorgersi di tutto questo e sembra anche giocare a provocarli : si addormenta in mezzo a loro, manda ad ognuno messaggi affettuosi non privi di una certa ambiguità di fondo, accende le loro fantasie dando ad entrambi l'impressione di essere il prescelto. Francis e Marie non hanno affatto certezze sulle reali inclinazioni sessuali di Nicolas la cui bellezza "angelicata" lo fa apparire come una specie di ermafrodito buono per assecondare qualsiasi desiderio sessuale. Non gli resta che aspettare speranzosi per vedere chi e come coglierà l'agognato frutto. Un'attesa che nei due alterna a crisi profonde, quando la gelosia arriva ad ottenebrare la mente, la quasi certezza di essere sulla stessa frequenza sensoriale del proprio oggetto del desiderio. Un'attesa che trasforma un rapporto amicale in una battaglia tutta giocata sui nervi e che precauzionalmente viene tenuta debitamente sotto traccia : perchè l'adempimento di un amore vorrebbe aversi senza compromettere troppo i postulati essenziali di una bella amicizia.

Xavier Dolan si dimostra un autore capace di maneggiare le corde dell'animo per mostrarci il sentimento dell'amore nel momento della sua massima esposizione emotiva. Se ne ricava un cinema che, nel mentre pone davanti alla machina da presa dei personaggi con il loro carico di aspettative sentimentali, segue un parallelo percorso intellettuale che confluisce in enigmatici arabeschi della mente. Questo film mi ha ricordato Pedro Almodovar (che credo possa essere un suo punto di riferimento), per la marcata ambivalenza sessuale che caratterizza la vita sentimentale dei personaggi oltre che per gli "accesi" connotati cromatici conferiti al film e allo stile decisamente vintage di Marie. Più in generale, il cinema di Dolan mi rimanda un po' a quello di Eric Rohmer, da cui sembra mutare la tendenza a creare dei complicati intrecci sentimentali dove l'appagamento del cuore sottintende il perseguimento di determinete e precise regole comportamentali. In un continuo intreccio tra gli impulsi del corpo e le speculazioni della mente. Xavier Dolan è un autore giovane e di talento. Da seguire con attenzione.

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