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Lo strano caso di Angelica

Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lo strano caso di Angelica

di mm40
6 stelle

Difficile, difficilissimo valutare un'opera simile per ciò che è, senza considerare l'età e il curriculum, soprattutto recente, del regista. Perchè parlare di un film girato da un 102enne è forse di per sè già un'esperienza più unica che rara, ma anche perchè De Oliveira ci ha ormai abituati, in particolare appunto negli ultimi suoi lavori, a una retorica della morte approcciata quasi come fosse un'estensione del sogno, come una dimensione non semplicemente parallela a quella della vita, bensì in totale continuità con essa. La morte di Isaac, nel finale, è molto più che consolante: è una realizzazione effettiva, la quadratura di un cerchio impossibile, di una geometria escheriana, c'è pura gioia in essa, nonchè l'amore che riesce finalmente a concretizzarsi, quello per la bella e irraggiungibile Angelica. Ma non si pensi che De Oliveira, data la veneranda età, voglia soltanto raccontarci un modo per affacciarsi sull'al di là senza terrore, patemi, ansie: lui che per primo potrebbe cercare riparo in qualche facile soluzione 'accomodante' come la religione o la filosofia. Nulla di tutto ciò: sia perchè nel trionfale addio alla vita del protagonista Isaac non c'è neppure un pallido accenno di questo tipo, nessuna meditazione cerebrale: ci sono solo romanticismo e - paradossalmente - amore per la vita; sia soprattutto perchè il De Oliveira che scrive questa sceneggiatura è poco più che quarantenne, all'inizio degli anni '50, e certo non sta pensando che la vita gli riserverà il buffo tiro di fargliela mettere in scena solamente sessant'anni dopo. In questo dettaglio si ravvisa un'altra cifra stilistica dell'ultimo De Oliveira: l'anacronismo, che felice si dipana per tutta la storia, fra automobili dei giorni nostri e interni arredati come mezzo secolo fa, personaggi di statura morale ormai sorpassata e paesaggi dell'era moderna. D'altronde solo un pazzo potrebbe chiedere una maggiore uniformità storica a un uomo di tale età. Ricardo Trepa, nipote del regista, ancora una volta (dopo Singularidades, Cristoforo Colombo e altri titoli precedenti) indossa egregiamente i panni del protagonista; anche Leonor Silveira e Luis Miguel Cintra hanno già lavorato con De Oliveira nel passato recente, così come il cast tecnico è quello degli ultimi suoi lavori (fotografia di Sabine Lancelin, montaggio di Valerie Loiseleux, costumi di Adelaide Maria Trepa, figlia del regista e madre del protagonista). 6,5/10.

Sulla trama

Angelica muore poco dopo il suo matrimonio, giovane e bella. Forse anche incinta. Il fotografo Isaac viene contattato nel cuore della notte per accorrere a fare alcuni scatti del bel cadavere della ragazza. Ma, una volta sviluppate le foto, Isaac si accorge che nell'immagine Angelica prende vita.

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