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Kaboom

Regia di Gregg Araki vedi scheda film

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La recensione su Kaboom

di UScomedy
4 stelle

Per raccontare la trama di Kaboom, l'ultima follia di Araki (anno domini 2011), bisogna rifarsi alla sinossi ufficiale (l'impresa sarebbe altrimenti improba).

Grazie a dei biscotti allucinogeni, lo studente bisessuale Smith crede di scoprire un omicidio e un complotto planetario. Definito un “science fiction cyber thriller”, il film di Araki è un vertiginoso frullato di cultura giovanile, fumetti, fantascienza apocalittica, teorie del complotto e sensualità queer. Un divertentissimo “Alice nel paese delle meraviglie” in salsa Lynch.

Ci avete capito qualcosa? Araki non si pone minimamente il problema, alla fine negli ultimi minuti tira fuori una teoria assurda che sistema tutto (o no?), ma non importa. Il film è divertente, è un'evidente presa in giro di “Donnie Darko” e dei film “alla Richard Kelly” (forse fuori tempo massimo però...) e strappa molte risate alla platea.

Certo, se si riflette che dietro la macchina da presa c'è l'autore di “Doom Generation” e “Mysterious Skin” viene un po' di tristezza. La “svolta comica” del regista aveva avuto effetti migliori – ma comunque discutibili – in “Smiley Face”, in cui tutto si reggeva sull'interpretazione “stonata” di Anna Faris.

Qui ci si affida a molte “belle facce” (tra cui la sempre brava Juno Temple), a un po' di “pruriti” dovuti a situazioni sessuali varie (uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna...) e a un po' di facile turpiloquio. Tante idee abbozzate, messe in un frullatore e via, “Kaboom”! Un titolo onomatopeico per un film che – preso nel modo giusto – fa anche ridere, ma va poi dimenticato per passare ad altro.

(http://newamericancomedy.blogspot.com/2011/11/kaboom-2010-di-gregg-araki.html)

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