Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Sabina Guzzanti ci parla del terremoto che ha funestato l’Abruzzo nell’aprile del 2009 allacciandosi ai poteri forti del nostro sistema e quindi, spesso e volentieri, alla figura di Silvio Berlusconi, che si è speso parecchio in visite durante la fase di ricostruzione, ma anche a quellla di Guido Bertolaso e della Protezione Civile alla quale furono affidati dei super poteri e della quale la regista sceglie di parlare anche per altri ambiti (vedi i “grandi eventi”).
Quindi abbiamo un territorio antico quasi del tutto disabitato (a parte l’anziano che è riuscito a rientrare in casa), una popolazione che solo in parte ha trovato una sistemazione accettabile nelle nuove case (mentre tanti altri sono finiti in alberghi sulla costa, o chissà dove), tutto il sistema che su questa catastrofe ci ha marciato, Berlusconi che dalla situazione, mettendoci anche dell’impegno, è riuscito a risollevare la sua immagine pubblica (solo temporaneamente visto quanto successo in seguito), infine le opposizioni politiche praticamente del tutto assenti sul territorio (vedi il tendone del Pd chiuso a tutte le ore di tutti i giorni).
La Guzzanti inanella una serie di argomenti interessanti, sicuramente è anche faziosa nel suo incedere, ma non si fa fatica a credere nella bontà di tanti spunti, mentre comunque lascia lo spazio anche per chi, avendo ricevuto, si sente in dovere con Berlusconi, anche se poi dovrebbe sentirsi tale nei confronti dello Stato che comunque in altri casi fu assai meno celere, ma qui si celano interessi e sperperi, oltre che alcuni dettagli (saranno tutti veri?) che non rendono certo merito a chi ha seguito tutta la situazione che comunque diciamocelo, non era, ma nemmeno sarà visto che il centro storico pare ancora abbandonato, certo facile da portare a conclusione.
Il racconto è ben gestito, non mancano i dettagli, il discorso rimane articolato, ma anche scorrevole, certo pare un po’ un processo senza che l’imputato possa difendersi e una faziosità pronunciata lascia qualche dubbio che comunque non mina più di tanto un film importante che affronta questioni rilevanti, alcune anche non di primissimo piano per la situazione in se, ma che comunque occorrono sempre per non far abbassare troppo la guardia.
E in questo “Draquila” rimane un film di un certo peso che andrebbe visto qualsiasi sia il proprio orientamento politico.
VOTO : 6/7. Realizza un documentario incalzante che afronta un argomento che non si può (e nemmeno deve) dimenticare. Non sempre perfetta nei tempi, ma ci crede e questo è importante.
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