Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
Diffilcile scrivere un'opinione su questo film,perchè è troppa ancora l'emozione sul disastro avvenuto in Abruzzo.Il distacco dalla vicenda non è ancora avvenuto,e quindi la rabbia che ha suscitato in me vedere quanti delinquenti (perchè è questa la parola giusta da utilizzare) hanno speculato sulla tragedia e il trauma di perdere tutto degli abruzzesi,è superiore alla lucida descrizione e analisi del film.La Guzzanti si è scoperta indagatrice e poi curiosa di vedere come si è svolto il dopo terremoto,prima ci ha mostrato il fantasma della città dell'Aquila,poi la rassegnazioni di alcuni sfollati che aspettano da Berlusconi le soluzioni promesse,e poi ci mostra quello che non ci è stato mostrato dai media in tutto quest'anno,cioè lo sconcerto,la rabbia,l'isolamento degli abruzzesi,costretti in questi campi,sottocontrollo quasi militare,senza neanche la possibilità di riunirsi in assemblee pubbliche comunali.Il film scorre bene,non mancano intermezzi ironici e comici che spezzano la tensione e il magone che permane per tutto il film.La parte più commevente è stata,secondo me,quando assegnano le case nuove,e i nuovi inquilini si ritrovano contenti di riavere una casa,ma è una casa che non è più la loro,le cose e l'arredamento che vi hanno trovato è confortevole ma non l'hanno scelto loro,e sanno che dovranno un giorno riconsegnare,vi regna una gioia fittizia,un disagio palpabile...Non hanno più una casa,non hanno più la loro città,i loro vicini,i loro negozi,il loro lavoro....Molto agghiacciante.
Brava e precisa.
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