Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
Catalogo dei motivi per cui non mi è piaciuto:
1) In primis perché sparisce troppo presto Isabella Ragonese: se proprio si doveva scritturare un’imminente de cuius, tanto valeva pescare nel profondo pozzo delle tante sciacquette disponibili anziché scomodare lei.
2) Elio Germano è il peggior Elio Germano mai visto. Salvati i momenti di maggiore intensità emotiva (funerale), vale sì e no come brutta copia di Mastandrea.
3) Le storie collaterali (anzitutto e soprattutto quella con il duo madre e figlio rumeni, nonché il patetico bove Raul, che nessuno ancora gli ha spiegato di che mestiere fa l’attore, fino all’incolpevole Zingaretti) sono superficiali al limite dell’inutile riempitivo.
4) Questo presunto spaccato d’Italia, è inscenato così male che ricorda le lettere minatorie di una volta, quelle che si facevano ritagliando i caratteri tipografici dei giornali. Nessuna profondità, niente anima, solo uno sterile risassunto di qualche noioso Ballarò del quale, personalmente e francamente, ne ho piene, strapiene le tasche.
5) Palma d’oro? Maddechè, ao’?
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