Regia di Mike Leigh vedi scheda film
VOTO : 7.
Dopo “La felicità porta fortuna” Mike Leigh torna in un territorio a lui più consono, e complessivamente molto più stimolante, realizzando un film che parla semplicemente di vita affrontando sia le sfumature felici che quelle assai meno confortanti che la stessa può portare.
Certo siamo ancora lontani dai suoi lavori migliori, vedi “Segreti e bugie”, ma rimane comunque un’opera che senza cercare soluzioni mirabolanti parla direttamente allo spettatore senza adoperare facili scorciatoie, mantenendosi sostanzialmente coerente dall’inizio alla fine.
Un anno nella vita di un stretto gruppo di personaggi, ovvero i coniugi Tom (Jim Broadbent) e Gerri (Ruth Sheen), il loro figlio Tom, la sua nuova ragazza, i migliori amici, Mary (Lesley Manville) per lei Ken per lui , il fratello di Tom appena rimasto vedovo.
Gerri e Tom sono felici, sono tutto l’uno per l’altra, ma non si può dire lo stesso dei loro amici che nella loro vita, già in là con gli anni, non hanno avuto la loro stessa fortuna per quanto cerchino, senza troppo successo di far credere di star bene (almeno fino ad un certo punto).
Mike Leigh confeziona un film semplice, ma efficace con naturalezza, affrontando un gruppo di personaggi ben delineati dalla sceneggiatura (e anche ben interpretati aggiungerei), parlando della loro vita (anche attraverso a dialoghi scritti molto bene), sia per gli aspetti più piacevoli sia per quelli che lo sono molto meno (soprattutto quando guardare in avanti diventa più complicato).
E la continuità ciclicità della vita stessa, il coraggio di affrontare la solitudine dell’anima e metterla a stretto confronto con la felicità più genuina che l’esistenza possa concedere (ovvero il matrimonio, o comunque il trovare una persona che ti regali tutto quello di cui si ha bisogno) sono aspetti che il cinema tende a non affrontare, o per lo meno raramente capita di vedere un prodotto così povero di vezzi, artifici e invece ricco di piccole grandi cose/scelte quotidiane.
La narrazione scorre poi in maniera assai fluida, ecco forse il finale, per quanto in linea col resto del racconto, non mi ha dato la sensazione di estrema completezza, anche se la storia in se dava la sensazione di poter procedere per ore e trovare un punto di arrivo che sapesse di definitivo non era certo un’impresa facile.
Insomma Leigh torna alla coralità e vederlo all’opera rimane un piacere sincero e genuino.
Rarità, per quanto del regista rimangano altre le vere perle.
VOTO : 7.
Torna ad affrontare un contesto corale e a raccontare la vita con le sue infinite sfumature.
Fluido, istintivo e disinvolto.
VOTO : 7.
Prova davvero convincente e non è di certo la prima che porta a termine.
Personaggio scritto molto bene (simpatico ed umano), poi lui lo arricchisce con un comportamento estremamente naturale, ma non banale.
VOTO : 7.
Personaggio ricco di sfumature e di atteggiamenti che l'attrice rende molto bene in tante scene davvero interessanti.
Mai banale, sempre molto ricercata, colpisce l'attenzione ripetutamente.
Insomma, interpretazione molto buona.
VOTO : 6,5.
Ordinata, alla mano e sicura, infonde tranquillità e pacatezza.
VOTO : 6++.
Pienamente soddisfacente.
VOTO : 6++.
Abbastanza simpatico, senza strafare.
VOTO : 6++.
Poche scene sul finale a disposizione, ma sono sufficienti per farsi notare.
VOTO : 6++.
Simpatica e frizzante, porta un'ulteriore dose di spontaneità quando è chiamata in causa.
VOTO : 6.
Ruolo schizzato e scorbutico.
VOTO : S.V.
Ha pochissimo spazio a disposizione.
VOTO : S.V.
Ha pochissimo spazio a disposizione.
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