Regia di Mike Leigh vedi scheda film
Splendido film di Mike Leigh che si conferma, per me, uno dei migliori registi britannici viventi. Intorno ai protagonisti Thomas e Gerri (che diventano inevitabilmente “Tom & Jerry”), coppia di ultrassessantenni in pace con se stessi, ruota un manipolo di personaggi in netta crisi esistenziale per svariati e personalissimi problemi. Senza particolari nevrosi è ovviamente il figlio di Tom e Gerri. In effetti, averceli due genitori così! Lo spettatore è invitato ad osservare alcune vicissitudini di tutte queste persone nell’arco di un anno, dalla primavera all’inverno. Il film è composto da quattro capitoli intitolati con i nomi delle quattro stagioni. Dopo poche scene, ci si sente in uno dei migliori film di Eric Rohmer. Come l’autore francese, Mike Leigh ci fa conoscere persone reali, volti di persone che ognuno di noi incontra ogni giorno, ci propone dialoghi naturali, semplici, eleganti e tremendamente umani. L’Inghilterra che ci viene mostrata è tutt’altro che attraente. Alcuni scenari urbanistici moderni sono volutamente brutti, l’orto coltivato da Tom e Gerri fa tenerezza, ma è decisamente triste; come è noto, si mangia male e il clima è pessimo nella terra della perfida Albione, si beve troppo tè, troppa birra, troppo vino di qualità discutibile. L’intero cast strappa l’applauso: tutti “anti-divi”, diversissimi gli uni dagli altri, ma capaci di momenti corali indimenticabili. Su tutti spicca Ruth Sheen (Gerri), che mi ha letteralmente spiazzato per la sua bravura, la sua perfezione nei dettagli della recitazione (sguardi, sorrisi, tono sempre adeguato), una donna che sprizza saggezza. Buona anche la colonna sonora. Le singole stagioni sono introdotte da un delicato e pungente pizzicato di chitarra. Si sa: in questo gli Inglesi sono maestri. Mi permetto di chiudere traducendo in italiano la brevissima sinossi del film che potete trovare nell’utilissimo sito Allociné.fr: “Primavera, estate, autunno, inverno. La famiglia e l’amicizia. Amore e conforto. Gioia e dolore. Speranza e scoraggiamento. La fraternità. La solitudine. Una nascita. Una morte. Il tempo passa...”.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta