Regia di Im Sang-soo vedi scheda film
Dopo la presentazione al Far East Film Festival 2003 del classico coreano The Housemaid (Kim Ki-young, 1960), anche in Italia girava la voce di un remake. È arrivato l’anno scorso, in concorso a Cannes, per mano di Im Sang-soo, con protagonista Jeon Do-yeon, miglior attrice proprio sulla Croisette nel 2007 per Secret Sunshine di Lee Chang-dong (inedito da noi). Si tratta però di un rifacimento solo di nome: l’originale raccontava una fatale donna di servizio rovina famiglie, con tanto di morale in macchina rivolta allo spettatore, mentre la rivisitazione ribalta il gioco delle parti. La cameriera Eun-yi è oggi una povera ragazza e finisce tra le grinfie di una famiglia ricchissima, che vive protetta da tutto e non deve rispondere di nulla a nessuno. La definizione dei caratteri scivola a tratti in uno scontro di classe dalle dinamiche più soapoperistiche che operistiche, come invece vorrebbe la patinatissima messa in scena. I formalismi si fanno stucchevoli e descrivono un mondo quasi irreale nella sua soffocante opulenza, ma una vena satirica e grottesca compensa con colpi allo stomaco le carezze dell’eleganza. Implacabile poi il crescendo di disperazione, destinato a sfociare in una concezione di giustizia poetica tutta orientale. Dove togliersi la vita può essere l’ultima vendetta.
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