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Uomini di Dio

Regia di Xavier Beauvois vedi scheda film

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La recensione su Uomini di Dio

di FilmTv Rivista
8 stelle

Beauvois non è un cineasta molto conosciuto in Italia. Autore di un pugno di film molto personali e forti come Nord (1991), Non dimenticarti che stai per morire (1995) e Selon Matthieu (2000) che ne hanno fatto un nome di punta del cinema transalpino, ha presentato in concorso al Festival di Cannes 2010 Des hommes et des dieux, un potente e rigoroso dramma politico che rievoca l’eccidio di un gruppo di monaci trappisti francesi operanti in Nord Africa per mano di un gruppo di integralisti musulmani algerini. Dialogo interreligioso, colonialismo e lotte di liberazione. Beauvois non teme di sporcarsi le mani con un film che inevitabilmente riverbera anche le tensioni che agitano la Francia a causa delle polemiche sul burqa e le recenti espulsioni dei rom. Dotato di uno sguardo robusto che nulla concede a facili tentazioni metafisiche, il regista mette in scena i monaci, non come santi votati al martirio, ma uomini tra gli uomini che con le loro debolezze e paure desiderano sopravvivere senza rinunciare alle proprie convinzioni e alla dignità. Beauvois, pur non essendo un regista che esibisce le proprie credenziali cinefile, conserva negli occhi la lezione di Pialat per quanto riguarda la frontalità aspra con la quale filma la terra e le montagne, richiama alla memoria il Rossellini dell’episodio francescano di Paisà, evoca il magistero di Bresson e filma la disperazione degli uomini di fede con un rigore quasi dreyeriano. Certo Beauvois è molto al di qua rispetto a tali modelli, ma grazie alla sua schiettezza riesce a conservare un’equità nel tratteggiare le posizioni in campo che non è mai banale neutralità, ma passione genuina per i conflitti che lacerano il vivere comune degli uomini. Per questo motivo la distribuzione non rende certo un buon servizio al film traducendo con Uomini di Dio il pluralistico D’uomini e dèi dell’origi­nale francese che è una dichiara­zione politica e di intenti ben precisa. Senza contare che gli uomini di Dio sono sempre la radice dei conflitti del mondo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2010

Autore: Giona A. Nazzaro

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