Nord Africa, alture del Maghreb. Una missione di otto monaci francesi vive pacificamente la quotidianità scandita dal lavoro e dalla preghiera. Ma quando un attacco terroristico sconvolge la regione è da subito chiaro che quest’ armonia è in procinto di essere cancellata. La minaccia per il monastero è resa ancora più diretta dalla visita del capo dei terroristi, Ali Fayattia, che rende estremamente dura per i monaci la scelta tra il rimanere in una terra ostile o ritornare nella madre patria; questa decisione diverrà chiara nel momento in cui i monaci offriranno le loro capacità mediche ai terroristi: rimanere nel Maghreb, mettendo a rischio la loro stessa sicurezza e, a questo punto, contro le autorità che chiedono loro di andarsene.
Note
Beauvois, pur non essendo un regista che esibisce le proprie credenziali cinefile, conserva negli occhi la lezione di Pialat per quanto riguarda la frontalità aspra con la quale filma la terra e le montagne, richiama alla memoria il Rossellini dell’episodio francescano di Paisà, evoca il magistero di Bresson e filma la disperazione degli uomini di fede con un rigore quasi dreyeriano. Certo Beauvois è molto al di qua rispetto a tali modelli, ma grazie alla sua schiettezza riesce a conservare un’equità nel tratteggiare le posizioni in campo che non è mai banale neutralità, ma passione genuina per i conflitti che lacerano il vivere comune degli uomini.
Un bellissimo film, per la regia di Xavier Beauvois, Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2010: ricostruzione di un oscuro massacro avvenuto nel 1996 durante la guerra civile d’Algeria.
Religione e senso del dovere in una comunità di monaci sull'Atlante, minacciata e non risparmiata dai terroristi.
Riflessione sulla potenza della spiritualità ad ogni costo, e messaggio di comunanza a prescindere dal credo ideologico.
Il film è molto profondo, pieni di Cristianità in senso stretto. Possiamo quasi sentire per empatia la sofferenza dei monaci e solo plaudere alla loro decisione di continuare nella missione di servire Dio. Il film però è molto lento, anche in modo esagerato e narcisistico. 7+
Un film prezioso, uno scrigno di spiritualità fraterna con attori calati perfettamente nella parte dei monaci protagonisti, con alcune scene da antologia, come la "comunione mistica conviviale" finale, una sorta di "Ultima Cena", che è un capolavoro
è dai tempi del "grande silenzio" che non si vede un film veramente religioso e non di cronaca del cazzo. questo film va assolutamente visto, c'è tutta la cristianità, i misteri del golgota, il calice amaro, il sacrificio.
FIlm profondamente retorico. Brutta operazione. Assolutamente da non vedere. Manca uno sguardo sul reale che vada oltre al "cuore in mano". E' proprio grazie alla liturgia dei buoni sentimenti se poi scoppiano le guerre.
Tema importante e di strettissima attualità, ben realizzato e ben recitato, ma… perchè non si ha più il coraggio di fare film di 90 minuti? Qualche autocompiaciuta lungaggine non molto funzionale al film…
Commovente, prezioso film che riesce a colpire nel profondo lo spettatore. Una vicenda di drammatica violenza realmente accaduta diventa lo spunto per raccontare una storia di pace e fraternità e per trasmettere un messaggio di profonda spiritualità. Una piccola comunità di monaci vive tra i monti dell'Atlante algerino in una realtà che li vede operare in… leggi tutto
In tempi in cui le vicende umane decretano la morte non solo di dio, c’è ancora spazio per un film sugli uomini che gli appartengono. Del dio cristiano, naturalmente, si tratta, di quel dio per il quale, nonostante tutto, ci si batte perché valga ancora quel “non avrai altro…”. E questo film lo dimostra, mostrandoci le testimonianze lasciate dagli otto… leggi tutto
Ci sono festival dove da qualche tempo se non ti chiami Apichatpong Weerasethakul o se non sei nato a Taiwan o se non dirigi film da orchite non hai nessuna possibilità di vincere un premio. Questi festival sono quelli di Cannes e di Venezia. Appartiene alla terza categoria questo Uomini di Dio - insignito per l'appunto con il Gran Premio della Giuria in occasione del massimo festival… leggi tutto
Sono ormai passati dieci anni da quel memorabile premio al Festival di Cannes (ma probabilmente avrebbe meritato il premio più importante). Dieci anni da Uomini di Dio, traduzione forzata del più laico e inclusivo Des hommes et des dieux, che in effetti approccia la storia tragica eppure carica di speranza di un gruppo di monaci cistercensi trucidati in Algeria negli anni 90 con…
Siamo nel 1996, nel pieno della guerra civile d’Algeria.
La vita nel convento di monaci, alla periferia del piccolo villaggio di Tibhirine, proseguiva fra le normali attività quotidiane, ispirate alla regola benedettina del lavoro e della preghiera e portate avanti da un esiguo numero di religiosi, per lo più anziani, in un clima di fraterna…
Sempre più spesso, i Paesi islamici ed anche le comunità di tradizioni islamiche presenti nei Paesi occidentali sono al centro dell'attenzione nei film che tutti noi abbiamo occasione di vedere al cinema.…
- Da Leibniz a Heidegger poi altri a seguire, tutti a porsi la regina delle domande:
“ Perché l’Essere piuttosto che il nulla ?”
Nota: E’ vero, sarebbe maggiormente in linea…
In un piccolo paese situato tra i monti dell’Algeria c’è un monastero dove vivono in preghiera otto monaci cistercensi di origine francese : Christian (Lambert Wilson), Luc (Michael Lansdale), Christophe (Olivier Rabourdin), Célestin (Philippe Laudenbach), Amédé (Jacques herlin), Jean-Pierre (Loic Pichon, Michel (Xavier Maly), Paul (Jean-Marie Frin).…
Ricordo bene il triste caso dei monaci algerini trucidati dai terroristi islamici, ma dei particolari non so praticamente nulla. Quindi, guardando questo film, una delle domande che mi sono posto è stata che cosa di esso sia finzione - nel senso di "immaginazione" perché i realizzatori forse non sapevano tutto - e che cosa sia invece riprodotto in base a testimonianze e ricordi di…
Nonostante qualche difetto di ritmo (le scene si giustappongono un po’ meccanicamente) e un certo didascalismo a tratti fastidioso, è un film meritevole, visivamente suggestivo, che spesso sollecita riflessioni non peregrine (colpisce un profondo pensiero attribuito a Pascal, riemerso alla memoria grazie alla citazione, sulla particolare crudeltà delle guerre di religione, e…
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Commenti (16) vedi tutti
TOccante, ma troppo didascalico. 6,5
commento di BradyUn bellissimo film, per la regia di Xavier Beauvois, Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2010: ricostruzione di un oscuro massacro avvenuto nel 1996 durante la guerra civile d’Algeria.
leggi la recensione completa di laulillaLa ricostruzione della triste vicenda che vide il martirio di una comunità di monaci in Algeria nel 1996, ad opera di terroristi islamici.
leggi la recensione completa di BalivernaStoria di un sacrificio che è anche una rinascita. Un film dal ritmo lento ma intenso, problematico, pluralista. Ottimi attori di vecchia scuola.
commento di michelReligione e senso del dovere in una comunità di monaci sull'Atlante, minacciata e non risparmiata dai terroristi. Riflessione sulla potenza della spiritualità ad ogni costo, e messaggio di comunanza a prescindere dal credo ideologico.
commento di slim spaccabeccoIl film è molto profondo, pieni di Cristianità in senso stretto. Possiamo quasi sentire per empatia la sofferenza dei monaci e solo plaudere alla loro decisione di continuare nella missione di servire Dio. Il film però è molto lento, anche in modo esagerato e narcisistico. 7+
commento di near87Un film prezioso, uno scrigno di spiritualità fraterna con attori calati perfettamente nella parte dei monaci protagonisti, con alcune scene da antologia, come la "comunione mistica conviviale" finale, una sorta di "Ultima Cena", che è un capolavoro
commento di MaciknightFinalmente un gran bel film, essenziale, grande fotografia, assolutamente da vedere.
commento di giapdaNon mi sono mai annoiato tanto vedendo un film,non vedevo l'ora che finisse
commento di danandre67è dai tempi del "grande silenzio" che non si vede un film veramente religioso e non di cronaca del cazzo. questo film va assolutamente visto, c'è tutta la cristianità, i misteri del golgota, il calice amaro, il sacrificio.
commento di folletto pelosoNon mi sono mai annoiato tanto vedendo un film. Per carità, bella la fotografia, importante la storia…ma lento!!! troppo lento!!!
commento di iafo1ho perso già 3 volte quello che avevo scritto…x problemi connessione…leggete quella positiva di lao o quella negativa di barabbovich…Voto: 8
commento di BobtheHeatFIlm profondamente retorico. Brutta operazione. Assolutamente da non vedere. Manca uno sguardo sul reale che vada oltre al "cuore in mano". E' proprio grazie alla liturgia dei buoni sentimenti se poi scoppiano le guerre.
commento di momobarataUn film che va visto. 7
commento di cippagsVi suggerisco qst recensione:http://www.mauxa.com/cultura/cinema/4054-uomini-di-dio-gli-straordinari-monaci-di-xavier-beauvois.html
commento di trimatthew87Tema importante e di strettissima attualità, ben realizzato e ben recitato, ma… perchè non si ha più il coraggio di fare film di 90 minuti? Qualche autocompiaciuta lungaggine non molto funzionale al film…
commento di buckets of rain