Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Zizzania et Impera.
Dopo la trilogia postmoderno-massimalista (ma anche molto “Beat”) composta da «Takeshis’», “Glory to the Filmmaker” e “Achille e la Tartaruga”, Takeshi Kitano - sceneggiatore, regista e montatore - torna alle origini (‘89-’90) di “Violent Cop (Sono otoko, Kyobo ni Tsuki)” e “Boiling Point (3-4 x Jugatsu)” - che mai aveva abbandonato, essendo “Brother” di 10 anni prima, a cavallo dei due secoli/millenni - con questo primo volume di un’altra trilogia, quella “oltraggiosa” (cui seguiranno un “Beyond” e un “Coda”, oltre a quel meraviglioso “scherzo” serio e “tranquillo” di “Ryuzo e i Sette Scagnozzi/Seguaci”), in cui a muovere i fili del destino sono il mettere zizzania, seminare caos, istigare conflitti e dispensare coppini/scoppole/pappine/schicchere, il tutto declinato yakuza.
Poco altro da dire: i fedeli e sodali di sempre Katsumi Yanagijima e Keiichi Suzuki rispettivamente alla fotografia e alle (ottime) musiche.
"Devi nasconderti: uno di noi due deve sopravvivere... per vedere chi vincerà!"
Il film principia, poi scorre ch’è un piacere ed infine, toh, finisce; che ne vorresti ancora. E infatti.
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