Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Kitano ritorna al genere che lo ha reso celebre (almeno qui da noi), ma qualcosa non funziona. Manca la poesia delle storie di un tempo. Una girandola di personaggi che si inseguono in un vortice di eventi, ma subordinati ad un'unica tesi, ad una sola teoria: quella della lotta del potere attraverso l'inganno. Ma il tema si ripete in maniera ciclica, cambiano solo i personaggi e il livello dello scontro; l'esito rischia di essere noioso.
Nel turbine dei personaggi stenta ad emergere il lato umano (o antiumano) dell'eroe, come sempre accadeva nelle pellicole passate; di qui la mancanza di poesia e di lirismo.
Forse è cosa voluta questo asciugarsi della narrazione e il tentativo di giungere ad un racconto più essenziale ed oggettivo, ma se questo è il fine allora si integra malamente con la ripetitività di cui sopra.
Qualcosa non funzione.
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