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Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti

Trama

Molto sofferente per una grave insufficienza renale, lo zio Boonmee ha deciso che passerà i suoi ultimi giorni in campagna, circondato dalle persone che ama. Sorprendentemente, appare a prendersi cura di lui  il fantasma della sua defunta moglie  e il figlio da lungo tempo perduto si palese in una forma non umana. Contemplando le cause della sua malattia, Boonmee compie un pellegrinaggio nella giungla insieme alla sua famiglia che lo conduce a una misteriosa caverna su una collina: il luogo dove avvenne la sua prima incarnazione.

Note

l film compone nelle sue inquadrature immobili fiaba e cronaca, fumetto pulp e l’antica arte dell’incisione e nel suo fermo immagine fa affiorare l’elemento in eccesso, il meraviglioso impercettibile, un cinema nuovo. L’unica Palma d’oro di Cannes 2010.

Trailer

Commenti (7) vedi tutti

  • Disorganica, contemplativa, non sempre decifrabile opera (fin troppo) personale sui fantasmi che ci perseguitano.

    commento di Stefano L
  • Troppo criptico, troppo enigmatico, troppo sperimentale.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Che purga..... L'unico aspetto piacevole è quello bucolico che contrasta con quello grigio della nostre città e vite grige. 3

    commento di Brady
  • film che non finisce più,si capisce quasi nulla e non interessa.voto.0.(D'accordissimo con la Recensione di "Marlucche" !!!).

    commento di chribio1
  • Addomesticare gli addii, concedersi i ritorni, combattere le atrocità della storia, famigliarizzare coi ricordi.

    leggi la recensione completa di mck
  • Un film sorprendente ed enigmatico, allegorico e misterioso che ben evidenzia il particolare rapporto che l’autore ha con la natura e si traduce nell'esplorazione di un magmatico territorio seducente e onirico abitato da simbologiche presenze quasi magiche, non tutte completamente decifrabili qui da noi in occidente, ma di forte impatto emozionale.

    leggi la recensione completa di (spopola) 1726792
  • Una principessa respinta si concede a un pesce fatato. Durante l'amplesso la sua bruttezza si scioglie come fango nell'acqua della fonte. L'importante è sapersi spogliare.

    commento di michel
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

(spopola) 1726792 di (spopola) 1726792
8 stelle

Il film è  il risultato di un progetto più ampio, concepito inizialmente  come installazione. Se non avesse vinto la Palma d’Oro a Cannes sarebbe rimasto, come gli altri fantastici lavori di Joe (così il regista ama farsi chiamare), invisibile al pubblico italiano. (Massimo Causo, I duellanti n. 63). Onore dunque alla coraggiosa scelta di quella giuria che… leggi tutto

10 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

ROTOTOM di ROTOTOM
6 stelle

Il regista, autore e videoartista Thailandese Apichatpong Weerasethakul già vincitore del gran premio della giuria a Cannes 2004 con Tropical Malady, ritorna nella giungla per narrare la storia di zio Boonmee,  agiato possidente terriero dai reni malati che sentendo la morte arrivare decide di trasferirsi nella giungla, attratto inconsapevolmente da una grotta entro la quale… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

marlucche di marlucche
2 stelle

Viene presentato a Roma privo del manualetto di istruzioni Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives ma noi non ci facciamo impaurire… Arriviamo al Nuovo Sacher, c’è la fila per fare i biglietti e quella per entrare… Il pubblico è quello un po’ alternativo radical chic delle occasioni speciali… tanti caftani, sandali in cuoio rigorosamente senza… leggi tutto

10 recensioni negative

2024
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tobanis di tobanis
3 stelle

Boh, mi chiedo, ma come ha fatto questo film a vincere a Cannes? Si facevano le cannes? Non c’era di meglio? Pare in effetti che sia stata una delle edizioni più disgraziate, ma qualcosa di meglio per certo c’era. Questo è un film thailandese che, malgrado il titolo felice e molto intrigante, si rivela bruttino assai (è il mio parere). Il protagonista è…

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Peppe Comune di Peppe Comune
8 stelle

Boonmee (Thanapat Saisaymar) è un piccolo imprenditore thailandese che soffre di gravi disfunzioni renali. Sa di stare molto male e decide di curarsi andandosene a vivere in aperta campagna. Con lui ci sono Jai (Samud Kugasang), un suo dipendente originario del Laos che gli fa da infermiere personale, la cognata Jen (Jenjira Pongpas) e il figlio di quest’ultima, Thong (Sakda…

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8 stelle

Primo film che vedo del thailandese Apichatpong Weerasethakul, uno dei registi più acclamati del nuovo secolo, non a caso vincitore della Palma d'oro a Cannes assegnata da una giuria presieduta da Tim Burton, entusiasta del cinema del collega asiatico. È un "oggetto" strano, enigmatico e misterioso, fatto probabilmente più ad uso e consumo della critica  (molte le…

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superbatto di superbatto
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No, non è possibile. Non è possibile anche solo riuscire a concepire un antifilm di questo genere. Supera addirittura anche il concetto di "film inguardabile", lo sublima. Stiamo davvero oltrepassando ogni limite alla decenza. 2 ore in cui si vedono uno in dialisi, poi un fantasma, un uomo scimmia con la congiuntivite, una che si fa trombare da un pesce gatto e un monaco che va a…

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Nel mese di aprile questo film ha ricevuto 3 voti
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2013
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ed wood di ed wood
9 stelle

Cinema fantasmatico, talora sconcertante, dalla dinamica impervia quello di Apichatpong Weerasethakul. Eppure, a suo modo, trasparente, onesto, puro. Vale sempre l'idea che, quando ci si imbatte in cinematografie così distanti da noi geograficamente, occorrerebbe conoscere a fondo la cultura del luogo per capire tutti i risvolti semantici dell'opera. Certamente, il buddhismo costituisce il…

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(spopola) 1726792 di (spopola) 1726792
8 stelle

Il film è  il risultato di un progetto più ampio, concepito inizialmente  come installazione. Se non avesse vinto la Palma d’Oro a Cannes sarebbe rimasto, come gli altri fantastici lavori di Joe (così il regista ama farsi chiamare), invisibile al pubblico italiano. (Massimo Causo, I duellanti n. 63). Onore dunque alla coraggiosa scelta di quella giuria che…

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Recensione

ezio di ezio
4 stelle

Lo scrivo con tutta la sincerita' possibile.Amo anche il cinema filosofico e intellettuale tipo Bergman.Ma ogni cosa ha il suo limite.Questo e' davvero un film saporifero,antinarrativo,in poche parole :da festival.Quasi invedibile,si salva qualche immagine fotografica.Una Palma d'oro incomprensibile (o forse comprensibile....per loro).

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