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Blue Valentine

Regia di Derek Cianfrance vedi scheda film

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giancarlo visitilli

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La recensione su Blue Valentine

di giancarlo visitilli
8 stelle

L’amore che si fa. Nei giorni, nel tempo che scorre inesorabile e sembra che tutto sia come il primo giorno. Invece, anche l’amore cambia. La bellezza di questo film sta tutta nel racconto. Ed è quello di un amore trovato, perso e narrato attraverso il passato e il presente. Gli amanti sono Dean e Cindy, una coppia sposata che passa una notte lontano dalla propria figlia e da casa per salvare il proprio matrimonio in crisi. Il loro viaggio si costruisce in gioiosi momenti di corteggiamento, attraversando anche la rottura brutale, che arriva con lo svanire dell’amore e delle promesse non mantenute. E allora, l’unico desiderio è la fuga. Da se stessi, prima che dall’amore che non è più tale.

Il regista, Derek Cianfrance, è un ottimo documentarista, qui con il suo primo lungometraggio. E’ interessante la capacità di narrazione del regista, che alterna, marca il passato e il presente avvalendosi di due differenti stili visivi, il 16mm per raccontare il tempo che fu e il digitale ad alta definizione per il presente. Cianfrance insegue, addossa e annusa quasi, con la camera, i personaggi della storia. Stringe i campi, perché tutto si concentri, con una naturalezza ed una delicatezza capace di raccordare anche le scene più violente, con quelle più di vita quotidiana. La sensazione è un racconto dal vero, che rimanda ad altri lavori indie, come L’amore che resta di Gus Van Sant, ma anche ad American Life di Sam Mendes, sebbene entrambi, questi ultimi, siano più costruiti rispetto al lavoro di Cianfrance. In due ore di flashback il coinvolgimento del pubblico è assicurato, non solo dalla bravura dei due attori, Goslin in stato di gran grazia, e l’intensa Michelle Williams, con il gran merito di una nomination agli Oscar 2011 come miglior attrice protagonista. Eccezionale ed interessante è anche il tappeto sonoro, perché di questo si tratta, del film, che assicura, declama e sottostà fra i frammenti di vita della coppia e gli interminabili silenzi, in cui è solo evidente alla vista l’urlo di entrambi gli amanti. E’ il dramma di una fine. Con una visione senza sconti, che coinvolge e sconvolge lo spettatore, fin nel profondo, lasciando, alla fine, un senso di vuoto. Lo stesso di ognuno, dal vero, ogni giorno. La bellezza, però, di ritrovarsi al capolinea di una storia finita, con la sensazione di poter festeggiare l’inizio di una fine, con un prima, durante e un dopo. Senza chiedersi nessun motivo o perché. Il qui ed ora, fra l’impetuoso vento di un amore che passa. Da non perdere.

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