Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Gradevolissima commedia, congeniata con abilità trasversali, ma anche un tantino sopravvalutata, e non solo da noi.
Obiettivamente l’Oscar, vedendo i candidati di quella stagione, è stato un vero e proprio regalo e per fortuna che dicono che l’Academy sta sempre dalla parte dei film drammatici.
Comunque, rimanendo al film, dopo un’iniziale divagazione, comunque necessaria, è sicuramente valido per la sua capacità di estraniarsi dalla realtà, riuscendo a trasportare lo spettatore all’interno della storia con semplicità ed immediatezza, ma al contempo senza scadere (particolare non di poco conto).
Così un gruppetto di soldati diversi tra loro, finisce su un’isola sperduta, e non ci vorrà tanto tempo perché si abituino alla vita scialata che domina l’isoletta.
Ognuno prenderà nuove piacevoli abitudini ed interagirà a suo modo con gli abitanti, intanto il tempo scorre, ma per loro l’orologio rimane fermo come in una fortunata favola, fino al finale, un po’ melanconico ed efficace, dove alcuni torneranno a casa ed altri prenderanno decisioni diverse.
Un inno alla libertà ed alla gioia di vivere le semplici cose (che in fondo sono ancora il pane quotidiano per poter essere davvero felici), alla fuga da una realtà spesso opprimente (ieri la guerra, oggi tante altre cose minori, ma troppo costanti), ed è questa la qualità maggiore della storia.
Bello, ma non bellissimo.
Regia rilassata, spontanea e sognatrice.
Leggera ed adeguata.
A suo agio, divertente e convincente.
Bravo, un attore interessante e sottovalutato.
Discreto.
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