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Resident Evil. Afterlife

Regia di Paul Anderson vedi scheda film

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La recensione su Resident Evil. Afterlife

di FilmTv Rivista
4 stelle

Avevamo lasciato Alice che, dopo aver risvegliato un plotone di suoi cloni, giurava vendetta all’Umbrella Corporation e la ritroviamo mentre assale la loro base giapponese, nel solito scenario popolato di zombie. Quindi, dopo una capatina in Alaska, si arriva a Los Angeles. Oltre ad Alice, che si vede presto sottratti i superpoteri (ma non il rossetto...), ritroviamo Claire Redfield, interpretata da Ali Larter, e facciamo conoscenza di suo fratello, il Wentworth Miller di Prison Break ovviamente in prigione e con un piano per evadere. Ritornano poi Sienna Guillory, dal capitolo due, e in cabina di regia Paul W.S. Anderson, il signor Jovovich, che aveva diretto il primo film ma solo scritto e prodotto i successivi. Si avvale qui delle stesse cineprese utilizzate in Avatar e infatti il 3D non è posticcio come troppo spesso capita. Ma la tecnica non basta: le situazioni da videogioco più che da saga di zombie risultano in gran parte stupide; i personaggi sentenziano battute tamarre ma poco divertenti; i combattimenti alla Matrix, con tanto di occhiali da sole, ormai annoiano anche tridimensionalmente. La cosa migliore, oltre a Milla, è dunque la colonna sonora di tomandandy che picchia di brutto fin dall’incipit. Difficile accontentarsi.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 39 del 2010

Autore: Andrea Fornasiero

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