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Resident Evil. Afterlife

Regia di Paul Anderson vedi scheda film

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La recensione su Resident Evil. Afterlife

di Stuntman Miglio
6 stelle

Capitolo quarto della saga Resident Evil ed il binomio Anderson/Jovovich persevera tranquillamente in quello che sa fare meglio : azione fine a sè stessa. E' così che ritroviamo la sempre sexy Alice girare per il mondo in cerca di vendetta nei confronti dell' immortale Umbrella Corporation, colpevole di aver trasformato 3/4 della popolazione terrestre in zombies. Di fatto non c'è sceneggiatura, il videogioco di Anderson sostanzialmente è diviso in tre parti : un lungo prologo stile matrix, una parte centrale di assedio in una prigione e la resa dei conti finale su di una inquietante nave da carico. Il finale ancora una volta aperto a sequel fa sì che lo spettatore non si soffermi troppo su alcuni vuoti della trama e sul fatto che nulla venga aggiunto alla classica formula dello spara e ammazza. Discreto il ritmo e funzionali gli effetti speciali ma della cupezza e dell' ansia dei primi capitoli non è rimasto praticamente più nulla e le venature horror sono solo un ricordo perso nella luce accecante delle nuove e sterili ambientazioni hi-tech. Efficace la colonna sonora elettronica di Tomandandy, un pò meno la presenza dei comprimari che al cospetto della Jovovich vengono tutti meno. In film come questo, avere la protagonista giusta vuol dire essere già alla metà dell' opera e l' implacabile Milla non può che rasentare la perfezione. Con buona pace dei Redfield di Ali Larter e Wentworth Miller.

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