Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
E' una satira neppure tanto comica sulla cassa mutua, la quale, mutatis mutandis, può calzare anche alla situazione di oggi: i rimborsi per le cliniche, le visite in mutua e private (anche se oggi si paga tutto), i medici seduti su due sedie, favoritismi, arrivismi, ruffiani e piccola corruzione... Il film riesce bene nel dipingere il ritratto del sistema sanitario nazionale di allora, con le sue contraddizioni e le sue ambiguità. Viene puntato il dito sia sul vittimismo dei falsi malati che sui medici ingordi e interessati.
Detto questo, per il resto è una commedia più amara che allegra, che Zampa riesce a condurre con mestiere ma senza fare faville. Il regista sembra essere più a suo agio con i personaggi maschili che con quelli femminili, che sembrano quasi sempre delle caricature. Una buona eccezione mi sembra il personaggio della madre del protagonista, tutt'altro che campato per aria e ben interpretato dall'attrice: impicciona e invadente, dirigista, possessiva e protettiva, e poi gelosa delle donne del figlio... Sordi dà certamente una buona interpretazione, e dà vita ad un piccolo opportunista, leccapiedi e vigliacco, che guarda solo al suo tornaconto e si destreggia tra persone e situazioni come un'anguilla o come un vermiciattolo.
Un po' di profondità e intelligenza in più non avrebbero stonato, ma in complesso il film è promosso, anche perché ancora oggi non ha perso la sua attualità.
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