Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Questo film di Inarritu è deprimente, avvilente,immalinconente, rattristante, scoraggiante. Cerchi di svagarti e uscire al cinema, ritagliarti uno spazio per riprenderti dalla vita frenetica, ti fai tenere i bambini dalla nonna e poi torni a casa distrutto. Forse è la mia sensibilità profonda e accesa che non mi permette di vedere in modo distaccato questo genere di film, ma la storia proposta sprofonda il pubblico in un vortice di negatività da cui è difficile riprendersi. Fatto sta che sono arrivata a casa e ho visto falene nere sul soffitto, non sono riuscita a prendere sonno.
Non ho premesso che ho visto tutti i film di Inarritu e li ho trovati eccellenti, anche se lo stile ci propone sempre questo lottare con le ostilità della vita, ci mette di mezzo i bambini e spesso la morte, ed è sempre una morte densa, indigesta.
In macchina nel viaggio di ritorno ho sempre pensato "Oddio anch'io morirò" (che bella scoperta!), ma forse lasciare il mondo non sarà poi così terribile come Inarritu ce lo dipinge. Almeno io non ho mai vissuto sulle spalle degli immigrati, anche se vogliono farlo passare per uno stinco di santo perchè ha comprato qualche stufa, la Vita di UXbal non è stata una delle più rette.
Aveva ragione il poliziotto nel bar.
Adesso vado a vedere Frankestein Junior, così mi tiro un po' su il morale.
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