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Biutiful

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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Gangs 87

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La recensione su Biutiful

di Gangs 87
6 stelle

Prendi una città: Barcelona.
Dipingi il suo paesaggio, racconta la sua storia, la sua vita, quella della sua popolazione, dei suoi "invasori": extracomunitari, cinesi, indiani e ogni razza al mondo si riuniscono in questo scorcio iberico andando a formare tutte le tinte sfumate di un quadro post-moderno quasi surreale.
E' questo che vuole fa Inàrrit o, almeno, è quello che cerca di fare: il pittore. A dire il vero ci riesce anche abbastanza bene tra ottimi silenzi e suggestive sequenze panoramiche che lasciano spunti di riflessione. Racconta la vita di un paese passando attentamente attraverso i colori, i suoni, i rumori, le sofferenze e le speranze di un popolo e di una nazione che rincore, arrancando, una globalizzazione che non raggiunge neanche lontanamente e non si accorge che, rincorrendola, le manca il fiato e... muore.
In mezzo a questo carnevale di sensazioni ci inserisce un uomo, un'anima solitaria e sperduta, marito di una moglie fisicamente e mentalmente instabile, e padre di due figli troppo piccoli per cavarsela da soli: Uxbal.
Il suo volto è segnato, i suoi occhi sono spenti, la sua vita è monocorde: lavoro, lavoro, lavoro. Lavora perchè i figli non prendano mai la sua strada, lavora perchè possano studiare, perchè possano pensare, perchè possano riuscire a non lasciarsi morire come la loro città, come lui.
Allora comincia a lottare, più forte di prima, senza tregua, senza fermarsi neanche a pensare, senza sentire il dolore, la rabbia, la sofferenza ma solo il ricordo. Il ricordo che vuole lasciare ai suoi figli, il ricordo di se.
Javier Bardem è straordinario in un ruolo che nessuno avrebbe potuto fare meglio. Ci mette il suo viso scafato, i suoi occhi scuri e penetranti, i suoi pensieri intensi e dolorosi, ci mette l'anima e la lascia li ai piedi di quel letto, accanto a quella figlia che una volta gli ha chiesto:
- "Papà, come si scrive BIUTIFUL?"
- "Cosi come si dice: B - I - U - T - I - F - U - L ".
Senza riuscire a spiegarle il significato, senza riuscire a capire che quella è la risposta errata lasciandoci solo intendere che lui di BIUTIFUL, in questo mondo, non ha conosciuto proprio niente.
Due storie importanti da distinguere, da raccontare in due film diversi e da non sprecare cosi buttandoli in un calderone facendole diventare, in modo errato, un tutt'uno. E' questo l'errore del regista: l'aver unito due storie strabilianti e aver creato un film, pastoso e poco digeribile, di due ore e mezza annullando cosi l'effetto narrativo delle due storie appesantendo il tutto. Se non fosse per l'elemento che le unisce, Javier Bardem, credo che ne sarei rimasta delusa. Invece lui convince, eccome, sfoderando un talento pazzesco per un ruolo intensamente drammatico, da Oscar.

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