Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Felice Sciosciammocca (Totò), sindaco di Roccasecca, si reca a Napoli con moglie e figlia (Casilio) per fare visita al nipote (Giuffè). Quest'ultimo da anni attinge alle finanze dello zio, al quale ha fatto credere di essere laureato in medicina. L'arrivo del congiunto lo costringe a una messinscena, nella quale i condomini di una pensione vengono fatti passare per pazzi affidati alle sue cure mediche.
Il soggetto di Eduardo Scarpetta (e sceneggiato da Ruggero Maccari, Vincenzo Talarico, Totò e Mattoli) gioca la carta della commedia degli equivoci da pochade, costruita unicamente sul diktat "Assecondare i pazzi!" che è il vero tormentone del film, per poi degenerare nella farsa più corriva. L'esiguità interpretativa dei comprimari costringe Totò a un istrionismo serrato, tutto sopra le righe.
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