Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
Il mediatore (1973): locandina
YOUTUBE
Cooper si è fatto da solo e ora il suo ruolo nella gerarchia sociale del contesto che lo include, lo e idenzia come una sorta di "mediatore".
Un individuo che si piazza a mezza strada fra il crimine organizzato e la polizia. Intermediando e procurando affari ai primi, collaborando e fornendo informazione bai secondi, l'uomo si costruisce uno status sociale e si guadagna la fiducia del quartiere, disposto anche ad organizzargli una festa a sorpresa per il suo compleanno.
Ma i nuovi capi mafiosi si infastidiscono a lungo andare della presenza filtro di Cooper e, visibilmente spazientiti, certi di non avere più bisogno dei suoi servizi, iniziano a pianificare il modo più efficace per eliminarlo.
Compreso di essere sotto tiro, Cooper cerca di nascondersi in campagna, presso uno chalet di sua proprietà , assieme alla bella donna che ama. Ma un loquace killer che da tempo lo tallona, riesce a trovarlo ugualmente, per regolare i conti in modo definitivo.
Il mediatore (1973): Jason Miller, Linda Haynes, Bo Hopkins
Da un ottimo e versatile cineasta come è Robert Mulligan, ai più noto soprattutto per il bellissimo adattamento del noto romanzo di Harper Lee intitolato Il buio oltre la siepe, film che lo vide premiato meritatamente all'Oscar nel 1963, Il mediatore si rivela un efficace e teso noir crepuscolare, che disegna con finezza e introspezione la figura interessante e ben scandagliata di una figura insolita per ruolo e funzione economico sociale.
Un gentiluomo quasi sempre posizionato oltre i limiti di legalità, che tuttavia spicca per un alto tasso di umanità che lo contraddistingue nei rapporti con i personaggi più disparati come una sorta di angelo custode e tuttofare, garante di una semplificazione burocratica in grado di garantire risultati concreti e di duplice profittabilità per entrambe le parti.
Il bravo Jason Miller, attore, drammaturgo e regista famosissimo in quegli anni dopo aver interpretato il ruolo cardine di padre Damien Karras ne L'esorcista (1973) di William Friedkin, è perfetto per il ruolo da protagonista.
Lo affiancano la dolce e platinata Linda Haynes nel ruolo della tollerante compagna Sarah, John Hillerman (noto per essere l'informatore smilzo di Magnum P.I.), subdolo intrallazzatore nel marcio, e l'indecifrabile e infido Bo Hopkins, nei panni di Turner, un killer solo apparentemente inetto, in realtà pericoloso ed astuto.
Un gran finale teso e violento conferma l'intenzione del bravo regista di voler dare un ottimo contributo all'epica del film noir.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta