Regia di Roberto Malenotti vedi scheda film
Una bella ragazzotta argentina, vocalmente dotata, vorrebbe sfondare nel mondo della canzone. L'opportunità le arriva tramite un manager che vorrebbe inviarla a un festival in Italia, ma il patrigno dell'aspirante cantante si oppone: lei non lo sa, ma in Italia vive il vero padre - fino a quel momento sconosciuto - della ragazza.
Vincere il festival di Sanremo è una di quelle cose che ti permettono di avere una risposta pronta, nelle successive due settimane, a chiunque ti chieda "come va?". La battuta di Daniele Luttazzi ben si adatta a Lola Ponce, argentina trionfatrice insieme a Giò Di Tonno nella 'kermesse' del 2008 e nell'immediato presenzialista tv, star della canzone e persino attrice in qualche fiction come questa Colpo di fulmine - salvo poi riprecipitarsene nel totale anonimato subito dopo. Firmata da Roberto Malenotti, regista di qualche altro raro film televisivo fra gli anni Ottanta e i Novanta (non lavorava dal 1993, Liberate mio figlio), Colpo di fulmine è una di quelle melense storielle dalla falsariga fiabesca con una trama degna di un musicarello, ma persino meno elaborata; la sceneggiatura è opera del regista (anche soggettista) e di Stefania Bertola. Accanto alla Ponce - attrice non eccezionale, ma neppure disastrosa - troviamo Fabio Testi, Tomas Arana, Cinzia Leone e Roberto Farnesi; da segnalare la 'curiosa coincidenza' che vuole la vincitrice del festival di Sanremo sotto contratto con Mediaset: negli anni successivi un simile 'bizzarro caso del tutto fortuito' si ripeterà più e più volte (Carta, Scanu, Emma). Il pregio principale del film sta nei 110 minuti di durata: non pochi, ma almeno in una puntata sola la faccenda si riesce a sbrigare. 2/10.
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