Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Il contenuto è largamente noto: il film si basa sulla omonima tragedia di Euripide; ciò che Pasolini compie qui è piuttosto un lavoro sulla forma, estetico. Ed è così che nasce un film lento, prolisso, ricco di musiche tribali e povero di dialoghi, che fin dalle fondamenta trasuda le ambizioni tipiche pasolinane (critica sociale, antichità paragonata alla modernità), che ben si accostano a quelle del protagonista maschile, Giasone, della storia. Il rischio (a mio parere oltrepassato largamente) è quello di risultare un'opera pretenziosa e fredda, sterile; certamente si tratta comunque di un film molto elaborato e formalmente consistente.
Giasone sposa Medea, ha due figli da lei, ma poi, in preda all'ambizione, l'abbandona per sposare la figlia del re. Che prontamente Medea uccide, riservando la morte anche ai due bambini avuti dal traditore.
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