Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Possiamo dividere la carriera cinematografica di Pier Paolo Pasolini in tre parti:quella delle borgate e religione (da "Accattone" ad "Uccellacci e uccellini"),la storica-mitologica (da "Edipo Re" a "Medea") e la fiabesca (da "Il Decameron" a "Il fiore delle mille e una notte").Caso a parte "Salò o le 120 giornate di Sodoma".Forse la parte centrale è anche la meno felice,e "Medea" rappresenta il punto più basso di essa.Una sfida sempre affascinante quella di trasportare la tragedia di Euripide sul grande schermo,specialmente se ad interpretare Medea è un mito come Maria Callas.Ma c'è qualcosa,già a partire dall'approccio,che non va in questo film.Rispetto ad "Edipo Re" il didascalismo e il simbolismo aumentano fino a soffocare l'intera pellicola che,dopo una ventina di minuti,francamente,annoia. VOTO 4 ½
Nonostante la "forte" presenza scenica non riesce a convincere nemmeno lei.
Si perde su di un terreno forse non proprio suo.Inutile cercare la sua classe.
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