Regia di Julian Schnabel vedi scheda film
Alla fine degli anni '40 nasce lo stato di Israele, peccato che il film rappresenti la cosa in pranzi e party (!) senza sviluppare l'argomento sul tentativo di dialogo offerto dall'Onu (che qua non compare proprio e questo è più incredibile che grottesco). Un attimo dopo è comparso dal nulla lsraele, nazione che prima non esisteva (così come quasi tutte le nazioni dell'ex Impero Ottomano che man mano verranno create come la Cisgiordania, cioè quella che molti chiamano Palestina, o Gaza, che nascerà ancora dopo, ma tutte queste nel film non esistono... sic!) e la pellicola spiega nulla sulla vita e le abitudini dei cittadini. Ad un certo punto la trama, tanto per dimostrare che un filo conduttore c'è e il tutto è tratto da un romanzo e non dalla lista della spesa, fa comparire il personaggio di questa bambina che un attimo dopo è ragazza (stile sigla del cartone animato GEORGIE) e dalla nobile causa di aiutare i bambini passa a quella ignobile del terrorismo (ma nel film non è spiegato cosa cerca e perché c'è, se non in unascenauna si vedono due soldati israeliani che, saliti sopra un autobus prendono la borsa di una ragazza e rovesciano tutto il contenuto senza spiegare se cercavano qualcosa o che, seguono scene dove l'amica Miral viene torturata senza un perché). Dopo questa sarabanda di elementi buttati nel cesto (o meglio nel cesso!) come immondizia e cuciti insieme come stracci compare finalmente un personaggio positivo: un palestinese che afferma che la Pace si cerca solo nel dialogo e la cosa con gli ebrei è ben possibile. Visto il minutaggio di pellicola ci viene da pensare che il film stia terminando e possiamo a questo punto (visto che siamo pacifisti e le belle morali ci piacciono) perdonare tutto l'assurdo scatolone di assurdità al quale (non) abbiamo assistito finora. C'eravamo illusi..... un attimo dopo, infatti, ci sono immagini di un funerale e lo spettatore è disorientato ma ormai (visto tutto il tipo di tamarrazione dello pseudofilm) ci ha fatto il callo. Durante il corteo funebre un amico spiega (per modo di dire perché usa solo una frase di due parole cioè "l'hanno ammazzato") che è stato ucciso. La morale sarebbe che il dialogo non esiste e le cose si ottengono solo con gli attentati. Verrebbe da pensare che il film sia prodotto da Hamas e se fosse vero la cosa sarebbe molto triste perché sarebbe un'ammissione che oltre che criminali siano pure deficienti. Senza aprire dibattitti politici e ideologici (per una volta mi asterrò dal dare giudizi morali ma solo tecnici) dico semplicemente che si può benissimo fare il tifo (come se fosse una partita di calcio e non una seria questione che ha provocato parecchie vittime da entrambe le parti) per ebrei o arabi ma usando almeno spiegazioni sensate e credibili (anche se inventate di sana pianta). Goebbels per la sua campagna antisemita seguiva la realizzazione di opere tecnicamente ben fatte e narrativamente impeccabili per portare il pubblico a credere nelle cose (false) che dicevano. Questo film non sarebbe piaciuto quindi neanche a lui nella sua costruzione senza senso di trama e battute. Ambirebbe al titolo di film più brutto della Storia del Cinema....... se solo lo si potesse considerare film!!!
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