Regia di Toshiya Fujita vedi scheda film
Yuki (Meiko Kaji) prega davanti alla tomba della madre e del monaco Dokai - colui che le ha insegnato ad essere come una "bufera di neve dagli inferi" - ormai morto, e combatte nel cimitero una pittoresca battaglia all'arma bianca contro la polizia che le ha teso un agguato.
Riesce a fuggire, ma mentre si aggira in una macchia boscosa vicino ad una spiaggia, rimane in una tagliola, dove l'aiuta un vagabondo. Si risveglia e in spiaggia viene riattaccata dalla polizia probabilmente avvertita dall'uomo che l'ha curata. Questa volta si arrende, pittorescamente, Japan Style, lanciando in alto la spada che si conficca nel terreno.
Inizia così Lady Snowblood 2, Il canto d'amore del rancore.
Come nel capitolo precedente, le gesta dell'assassina vengono contestualizzate storicamente, ora siamo nel 1906, dopo la guerra con la Russia costata 350.000 vittime ai Giapponesi, che ha visto l'affermazione del capitalismo.
La donna viene processata in una bella sequenza, senza sfondo reale, la camera le gira intorno mentre si ode la voce del giudice fuori campo che la condanna all'impiccagione perchè non si pente di aver uccisi 37 uomini.
Mentre viene portata al luogo dell'esecuzione, viene salvata da alcuni tipi mascherati che la conducono in una casa, dove Seishiro Kikui, il capo della polizia segreta, chiede i servigi della sua spada come ricompensa di averla salvata.
Yuki si introduce in casa di Ransui Tokunaga, un anarchico, come domestica, per osservarlo ed impadronirsi di una misteriosa lettera segreta che turba i sonni dei governativi.
Conquistata la fiducia di Tokunaga, questi la conduce, dopo aver seminato la polizia che li spia, fino ad un cimitero riservato ai cani e ai gatti.
Le mostra le tombe dei compagni sepolti lì come animali, senza neppure aver avuto le onoranze funebri.
Sulle loro lapidi si legge: "Tomba di un traditore"
La curiosità di Yuki non si fa attendere
"Perchè mi avete portata qui?
"Voglio che anche tu preghi per loro, Neve di Sangue. Tu sei Yuki Kashima nota anche come Neve di Sangue. Hai perquisito la mia casa. Cercavi la lettera segreta che può danneggiare il governo, probabilmente vuoi uccidermi. Seishiro Kikui, il capo della polizia segreta, è stato lui a mandarti."
Le racconta la storia del giovane manovale Yoshizawa e di come Kikui pensò di servirsi di lui dopo che, per disperazione, finì per piazzare una bomba in un posto di polizia.
Kikui disse che l'attentato era stato progettato dagli anarchici, che cercavano di uccidere l'imperatore, lo torturano per fargli deporre il falso, il tutto raccontato tramite drammatiche istantanee in bianco e nero.
Loro mentirono sul reale accaduto, sfruttarono l'occasione e fecero uccidere i dodici compagni di Ransui lì sepolti, benchè innocenti, senza processo, guadagnando in prestigio, ricchezza e potere. Ransui si salvò per caso, ed ora ha un'arma, la famosa lettera segreta, nella quale Yoshizawa racconta i fatti e che spedì a sua madre poco prima di essere a sua volta ucciso.
Yuki passa dalla sua parte, e usano proprio la protezione concessa dall'anarchico all'assassina come scusa per arrestarlo.
Yuki scappa ferita con la lettera, per consegnarla al fratello di Ransui.
Tokyo aveva tre bassifondi, all'epoca, in uno di essi viveva il fratello Sushuke, un medico, che Yuki raggiunge e dal quale viene curata.
Ransui viene torturato in un alternarsi di scene senza sonoro e scene con urla, ma non rivela la destinazione di Yuki.
La moglie di Ransui raggiunge e prega Sushuke di aiutarlo, ma lui dice che la lettera non la userà per riformare il paese, ma per ricattare i ricchi.
Proprio la donna conduce incautamente all'abitazione nei bassifondi una spia di Kikui, e lì viene gettato il corpo del marito fatto ammalare di peste con una iniezione.
La donna si reca alla casa di Kikui ed acceca un funzionario, ma viene uccisa. Il suo corpo viene gettato nei bassifondi, dove viene bruciata col corpo infetto del marito ormai deceduto.
Yuki chiede ai governativi, in cambio della lettera, 130 mila yen per gli abitanti dei bassifondi, la lettera non può essere recuperata finchè ce l'ha in mano il dottore, ormai anche lui contagiato. Il piano di Yuki però non funziona, mentre lei rimane in casa dei governativi ad aspettare i soldi, i bassifondi vengono dati alle fiamme nella speranza di eliminare lettera e anarchici.
Yuki passa al contrattacco, acceca dall'altro occhio il funzionario già colpito dalla moglie di Ransui e, con particolari tendenti al sadico, disarma l'uomo ormai cieco del fucile, e gli spara mentre ha le spalle al muro: cade a terra nel solito tipico pittoresco modo dei giapponesi, e rivela alle sue spalle un buco nel muro causato dal proittile. Yuki gli spara addosso altri due colpi.
Kikui e Terauchi si credono al sicuro e vanno al tempio in una scena che certo Tarantino deve adorare nella sua mescolanza di spaghetti western e morte dispensata da una donna in kimono.
Stanno risalendo la scalinata che conduce al luogo sacro, quando sulla cima appare prima il dottore ormai moribondo per la peste ed alle sue spalle Yuki, che lo precede nella discesa, lentamente ed elegantemente, facendo intravvedere le caviglie.
Guarda l'elegante discesa di Meiko Kaji
http://3.bp.blogspot.com/_U0TbnTuyjn8/TNIzalfFC0I/AAAAAAAAALM/oi-TxMx4ZPg/s1600/ShurayukihimeMeiko_025.JPG
Tutto è silenzio, solo una guardia senza un braccio si scaglia contro la donna, che senza scomporsi gli taglia un braccio, mentre il dottore lo finisce con un altro colpo (e solita morte pittoresca a base di uuuuuuuaaaaaaaaaaaahhhhhaaaaaaaa e fiotti di sangue interminabili, in occidente i cattivi non sanno morire così, più modestamente dicono "ah!" prima di abbattersi velocemente al suolo).
Tutti sulla strada per l'inferno i cattivi stanno certo meditando sui loro sbagli, ma anche il dottore è mal ridotto, e chiede ad Yuki di ucciderlo. Yuki esegue, e così termina il film.
Di nuovo, come per il primo episodio, mi riesce difficile giudicare un film del genere. Gli elementi determinanti per quel poco di interesse sono Meiko Kaji e ancora Meiko Kaji, pure a me piace la sua discesa elegante e composta da vera donna orientale. Ma per il resto mi pare esserci un gusto per l'orrido, la macelleria, l'ambientazione cupa contrastata però dai colori vivaci, forse la vera ragion d'essere del film.
Mi è incomprensibile come sia possibile esaltarsi di fronte a spettacoli simili, a meno che il fattore donna con kimono e assassina non salti al posto d'onore.
Kill Bill vol.1, diretto dal noto esperto in materia, è tutto incentrato su una donna assassina, in un contesto un pò contraddittorio visto che per esempio le varie donne sono chiamate "vipere" e ognuna con il suo bel nome da rettile (Black Mamba etc.).
Non so, do quattro stellette perchè mi pare ben recitato e diretto e soprattutto perchè c'è Meiko Kaji.
Sull'interpretazione di Meiko Kaji
Sempre brava
Sulla colonna sonora
Meiko Kaji non canta alcuna canzone, e ciò è molto grave.
Sempre brava
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