Regia di Edwin S. Porter vedi scheda film
Un piccolo passo per un genere, un grande passo per il Cinema. La dozzina d'inquadrature girate dal pionere Porter ha oggi un titolo pesantissimo, specie alla luce di quello che il western ha poi significato per la Settima Arte nel Novecento. Pochi minuti che sintetizzano un intero genere decenni prima dell'apice della sua espansione. Il regista scavalca la staticità trasfigurando il palcoscenico in puro movimento: prodigio tecnico a cui si aggiunge una costellazione di trovate superlative, all'epoca irrintracciabili in un'opera sola. Una pietra miliare proprietaria e testimone di un frammento temporale irripetibile.
a dir poco essenziale. Eppure, c'è già tutto.
ipoteca il suo posto nella storia dell'arte all'epoca nascente.
immortale grazie a pochi secondi di folgorazione finale.
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L'ho fatto inserire io nel database. Il primo piano repentino di Justus (omaggiata dal duo Scorsese-Pesci nel finale di QUEI BRAVI RAGAZZI) procura ancora oggi uno spavento e i proiezionisti dell'epoca potevano scegliere di inserirla anche all'inizio della pellicola.
segnalazione doverosa, hai fatto bene a colmare la lacuna. A volte ho visto quel primo piano anche a inizio pellicola a mo' di incipit - probabilmente a causa di qualche manipolazione moderna - poi ripetuto nel finale.
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