Regia di Cecil M. Hepworth, Percy Stow vedi scheda film
Il primo adattamento cinematografico del capolavoro di Lewis Carroll, affidato alla regia di Cecil M. Hepworth e Percy Stow, pionieri britannici degli albori del cinema muto (all'epoca della loro Alice in Wonderland avevano già girato una ventina abbondante di cortometraggi a testa). Più che per la sua fedeltà al romanzo o per particolari chiavi interpretative (impossibili, comunque, da proporre vista la breve durata, poco più di otto minuti), il film si lascia apprezzare per l'efficacia dei trucchi con cui è ricreata la discesa di Alice nel paese delle meraviglie all'inseguimento del Bianconiglio e il suo passaggio nella "hall of many doors" (sequenza realizzata utilizzando una casa per le bambole). Poi entrano in scena il Cappellaio Matto (con tanto di "mad tea party"), lo Stregatto e la Regina di Cuori con le sue guardie al seguito, tradotti sullo schermo con squisitezza di gusti (per l'epoca, ovviamente) e movenze quasi surreali.
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