Regia di Tom McGrath vedi scheda film
Rivali fin dai tempi della culla, Megamind e Metro Man incarnano gli opporti: se l'uno è e vuole essere il male assoluto, piccolo, magro e macrocefalo con la faccia bluastra, l'altro è il classico supereroe bello, buono e muscoloso, amatissimo a Metro City. Quando però Metro Man viene tolto di mezzo dal nemico, quest'ultimo dopo un po' si accorge del tedio di una vita in cui nessuno dà filo da torcere alla sua cattiveria. E allora si inventa un nemico ad hoc, Titan, un cameraman ciccione che però ben presto approfitta della situazione e dei superpoteri concessigli per mettere a soqquadro la città. E allora a Megamind, anche per via dell'amore verso una giovane cronista, non rimarrà che transitare dalla parte dei buoni. Il colosso d'animazione targato Dreamworks ha gli stessi pregi e, soprattutto, gli stessi difetti di tutti gli ultimi prodotti, da Shark tale a Kung fu panda: invenzioni visive pirotecniche, riprese magistrali, animazioni ad altissimo tasso spettacolore ma, al tempo stesso, inconsistenza tematica (il male contro il bene, sai che novità), attorcigliamenti narrativi, banalità da bigino di psicanalisi. Il cinema d'animazione si va facendo sempre più muscolare e sempre più vuoto d'idee. Qui, poi, siamo anche al paradosso che nello stesso periodo in sala è uscito Cattivissimo me: la storia di un cattivo che diventa buono. Praticamente identica.
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