Regia di Tom McGrath vedi scheda film
Il geniale Megamind, visto il ruolo di supereroe già impegnato, decidere di fare l’antagonista a Metro City, dando così filo da torcere al supereroe buono Metroman. Coadiuvato dal suo orologio speciale che gli consente di trasformarsi in chiunque voglia e grazie al suo tutor del male, il pesce-robot Minion, Megamind riesce nel suo scopo principale: sconfiggere per sempre Metroman. Una volta rimasto solo però, senza un antagonista, il supereroe dall’enorme cranio blu non trova più gusto nel delinquere e prova così a creare un altro cattivo, prendendo per cavia il tonto cameraman Hal Stewart (che diventa Titan, “l’unico nome senza copyright” dice il suo padrino-creatore). Titan pare però troppo forte per Megamind; l’ago della bilancia sarà Roxanne Ritchi, la giornalista di cui tutti sono innamorati.
La trama avvincente e piena di risvolti non è la cosa migliore del film, in cui si apprezzano soprattutto la colonna sonora rock (AC/DC, Ozzy Osbourne, Guns’ n’ roses) e la caratterizzazione dei protagonisti, soprattutto di Megamind e Metroman (entrambi eroi solo per le folle, ma in realtà imbranati a tal punto da ridicolizzare tutto ciò che negli altri film rendono perfido un cattivo o buono un supereroe). Nel piccolo capolavoro Dreamworks, per la regia di Tom McGrath (tra i produttori esecutivi spicca la figura di Ben Stiller) il citazionismo si spreca e la lotta bene-male viene analizzata nella sua profonda matrice sociologica. Intelligente e riuscito.
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