Regia di Derrick Borte vedi scheda film
Film alquanto sconosciuto qui in Italia e distribuito solo dal circuito televisivo che anche se atipico da diversi punti di vista, non è malaccio. E' di un genere piuttosto particolare e misto, a metà strada cioè tra dramma e commedia (ma più commedia). Propone una trama dagli spunti inverosimili, ma per una volta non è la solita roba che siamo abituati a vedere da anni. E' in verità, una commedia romantica assai originale che mescola satira e spunti attuali con il pregio di essere interpretata da un cast adeguato che ben s'incastra con una storia che forse tende a mettere alla berlina sia quella parte della società ossessionata dalle apparenze e dall'inseguimento del sogno americano, che quella ossessionata dal perseguimento della propria carriera anche a costo di mettere l'amore e la lealtà in secondo piano. I protagonisti infatti sono i Joneses, un gruppo di quattro persone che pur non avendo alcun vincolo legale o alcun legame di sangue, lavorano per una società che li retribuisce bene in cambio del loro impegno nel far nascere nuove mode e tendenze. Queste persone fingono niente di meno di essere parte di una famiglia felice, unita e molto ricca solo per favorire con tattiche varie - scatenanti spesso l'invidia dei loro amici, conoscenti e vicini di casa che prima o poi finiscono col volerli emulare - la vendita di prodotti di vario genere: cosmetici, abiti firmati, profumi, prodotti di bellezza, articoli sportivi, videogiochi ecc.
Sono talmente bravi a fingere, che nessuno scopre il loro segreto finchè dopo un evento drammatico causato indirettamente proprio dalle loro bugie e dalla sponsorizzazione di un prodotto, almeno il sedicente signor Joneses avverte un forte senso di colpa che lo spinge a dire a tutti la verità e ad abbandonare i giochi... la finta famiglia invece lo pianta in asso trasferendosi per continuare altrove a far proliferare la carriera di esperti venditori con gli stessi subdoli metodi...
In verità, ognuno di questi Joneses aveva un problema diverso ed era profondamente frustrato: il capofamiglia desiderava una famiglia vera; la sua finta moglie invece aveva timore di perdere tutto semmai si fosse lasciata andare innamorandosi sul serio del finto marito; il finto figlio era costretto a frequentare e corteggiare donne fingendosi eterosessuale quando invece era gay e la finta figlia doveva sembrare una ragazza di classe e perbenista quando invece era una ninfomane sempre pronta ad andare a letto con chiunque, sia con uomini sposati che perfino con il suo stesso finto padre...
Questa semi-geniale satira sul mondo e le regole del marketing quindi, parte mostrando tutti i protagonisti dapprima soddisfatti del proprio lavoro e della loro vita e dopo, pian piano, rivela il loro lato umano e vulnerabile che alla fine li porta a desiderare di mostrarsi per quello che sono veramente. Le introspezioni psicologiche di questi quattro personaggi concesse dalla narrazione ed il conseguente sviluppo degli eventi che li riguardano, sono esilaranti ed interessanti allo stesso tempo e riescono ad incuriosire abbastanza lo spettatore che pur rendendosi conto di quanto sia paradossale lo show che sta seguendo, ne è comunque affascinato.
Potrebbe sembrare un filmetto delirante o frivolo, ma non lo è poichè sa affrontare diverse tematiche importanti col giusto stile e ritmo. Si rivelano così intriganti tutti i non sottovalutabili accenni sulle più svariate strategie di marketing, si rivela godibile l'intelligentissima satira sul consumismo e poi si lascia apprezzare la morale che sottolinea l'importanza dell'onestà e dell'essere se stessi poichè è ovvio che non sia possibile sopravvivere per sempre di menzogne ed il lieto epilogo a sorpresa, lascia capire che la carriera non basta a riempire l'anima di una persona che senza un vero marito o una vera famiglia, può sentirsi sola e vuota...
Ha fatto un buon lavoro dirigendo un film assai originale.
Bravina e bellina come brunetta.
Perfetta per la parte.
Abbastanza bravo, si cala bene nel suo ruolo.
Bravo.
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