Regia di Alan Poul vedi scheda film
Si potrebbe parlare di entusiasmo ingiustificato. Dalla prima all’ultima inquadratura colora il volto di Jennifer Lopez, senza alcuna evidente ragione. A cinque anni da Quel mostro di suocera, la cantante latina torna protagonista di una rom com (affettuoso diminutivo di romantic comedy), che non si fa mancare nulla, nemmeno gli eccessi (troppo monotona e debole di trama). Zoe ricorre all’inseminazione artificiale per soddisfare la sua voglia di maternità, un attimo dopo si imbatte nel principe azzurro, una storia d’amore a rovescio che parte dalla gravidanza per finire con l’amore. Situazione bizzarra, tema attuale già trattato (e meglio) da Tina Fey in Baby Mama (presto, di nuovo, da Jennifer Aniston in Due cuori e una provetta), enciclopedia del luogo comune e del prevedibile. Piacere, sono un po’ incinta pare il pilota di una sitcom scritta male che trae spunto da Sex & the City, senza averne i caratteri. Non basta il grande cast di supporto, Zoe ha la personalità di una carta velina e Stan (l’Alex O’Loughlin di The Shield) è troppo per essere vero. Il film è quello che promette, forse un po’ meno, spassoso (a tratti), leggero. E alla fine, si può dire, tutti vissero felici e contenti.
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