Regia di Agnieszka Wojtowicz-Vosloo vedi scheda film
Una presunta morta che sul tavolo del restauratore di cadaveri si risveglia e comincia a parlare con lui.Lei si agita perchè a suo parere è viva, lui con pazienza convincerla che è morta e che parlano assieme solo perchè di mezzo c'è un particolare dono che il suddetto possiede.Praticamente ci troviamo di fronte a un sesto senso all'incontrario in cui il morto non si rassegna al suo nuovo stato biologico.Il peggio è che tutto è svelato fin dall'inizio quindi non c'è neanche quel briciolo di suspense che poteva aiutare.E lo sfondo di questo continuo tira e molla con il becchino e una stanza fredda e asettica in cui sembra rianimarsi un mostruoso museo delle cere che ha il colore della decomposizione.After.life cerca di incutere timore e disagio da una parte usando tutti i clichet classici dell'horror(soprattutto nella parte iniziale), dall'altro sembra voler amplificare il suo meccanismo ansiogeno infondendo il dubbio nello spettatore e sfruttando il senso di claustrofobia di una cassa da morto chiusa e della paura di essere sepolti vivi che più o meno attanaglia praticamente tutti noi.Se l'aspetto a prima vista sembra elegante con tutti questi colori attenuati e una casa mausoleo che sembra un frullato di troppi stili architettonici diversi,poi tutto si appiattisce verso un'estetica pallida,emaciata,direi ospedaliera senza un briciolo dell'ironia che caratterizza ad esempio una serie tv come Six Feet Under che usando gli stessi ingredienti arriva a un risultato molto diverso.Un altro termine di paragone può essere il giapponese Departures ma nel film della Woitowicz-Vosloo non c'è nulla della ritualità millenaria che impregnava l'altro film .Liam Neeson sembra più imbalsamato di Christina Ricci che fa la parte della defunta non rassegnata e le impartisce lezioni di filosofia spicciola post mortem,sputando sentenze ad ogni dischiudere di labbra.Quasi vorresti che il suo museo degli orrori in decomposizione se lo portasse via.Christina Ricci ormai è un'ombra di quella che fu:aspetto anoressico,giusto qualche brandello di carne attaccato al mucchietto d'ossa che si porta dietro. Il film si può tranquillamente evitare come ha fatto il pubblico americano(poco più di 100 mila dollari di incasso).
sotto l'eleganza formale non c'è nulla
più imbalsamato dei suoi defunti
un mucchietto d'ossa ambulante
teoricamente dovrebbe essere il coprotagonista.In paratica sta a guardare Neeson e la Ricci.
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