Corso Salani fa da operatore per il saggio finale in regia di Raluca, studentessa rumena di cinema. I due si recano in Moldova, in cerca delle radici di Raluca, intervistano giovani e visitano studi radiofonici e televisivi.
Note
Fare un film per (ri)scoprire le proprie origini, comprendere il senso della perdita e della sottomissione attraverso le parole di giovani connazionali. Il cinema di Salani va alla ricerca di una verità che sia anche partecipazione, identificazione, acquisizione di una consapevolezza esente da facili sconti con la realtà. La gioia della condivisione del nuovo - espressa da Raluca in una toccante lettera al regista - si colora di una malinconia delicata: c'è sempre qualcosa che, inevitabilmente, si perde, lasciandolo indietro.
Non ho mai amato il cinema del compianto Corso Salani. L'ho sempre trovato piuttosto autoreferenziale e un po' ossessivo nell'incollare la mdp addosso alla ragazza di turno (una per ogni nazione visitata, in pratica). Tuttavia, mi affascina l'opera nel suo complesso: quasi una enciclopedia dell'Europa più marginale, formata da diari di viaggio al confine fra documento di… leggi tutto
Non ho mai amato il cinema del compianto Corso Salani. L'ho sempre trovato piuttosto autoreferenziale e un po' ossessivo nell'incollare la mdp addosso alla ragazza di turno (una per ogni nazione visitata, in pratica). Tuttavia, mi affascina l'opera nel suo complesso: quasi una enciclopedia dell'Europa più marginale, formata da diari di viaggio al confine fra documento di…
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